L'Inrca dall'eccellenza in geriatria ai pesanti buchi in bilancio
L’Inrca è un istituto di ricerca specializzato in geriatria. La sede centrale si trova ad Ancona, ma una sua articolazione è presenta anche a Cosenza, a contrada Muoio Piccolo per l’esattezza. Vista la connotazione demografica della nostra regione, che invecchia ogni giorno di più, un istituto di ricerca specializzato in geriatria dovrebbe essere una specie di gallina dalle uova d’oro. Invece negli anni si sta caratterizzando per l’ennesimo buco nero nei conti della nostra sanità.
La vicenda non è nuova. Con un accordo transattivo risalente al 2018 fra la Regione Calabria e la Regione Marche era stato siglato un accordo per chiudere un vecchio contenzioso che durava dal lontano 2010. Il contenzioso si è chiuso per una cifra vicina ai 20 milioni di euro. Fin qui tutto bene, diciamo. Il problema è stato dopo. Ci si sarebbe aspettati, infatti, che insieme all’accordo si sarebbe messo in campo anche un piano industriale capace di rendere produttivo l’istituto o almeno arginarne le perdite. Invece niente di tutto questo. Anzi.
Con il DCA 64/2016 al Presidio INRCA di Cosenza erano stati riconosciuti 59 posti letto di cui 39 di Geriatria. Di questi posti letto a tutt’oggi ne sono attivi soltanto venti, nonostante come ricordavamo, la struttura demografica della nostra regione che sicuramente presenta un’alta domanda per questo tipo di servizi, a maggior ragione se si considera che l’Inrca fa ricerca e quindi dovrebbe garantire cure all’avanguardia. Eppure i posti letto non sono stati attivati, per cui la struttura continua a generare debito ed i piani di rientro che si sono succeduti sono necessari per colmare uno scostamento nei conti provocato sostanzialmente dall’inazione dell’INRCA. Non vogliamo dire che con tutti i posti letto attivi l’istituto avrebbe avuto i conti in ordine, ma certamente il debito sarebbe stato sicuramente inferiore a quello che registriamo oggi.
La riprova la troviamo se andiamo a guardare gli ultimi bilanci dell’istituto di ricerca. Dal 2019 al 2021 è maturato un ulteriore debito di euro 9.276.533,12 e naturalmente da Ancona hanno chiesto il ripiano. A questo va aggiunto lo scostamento del 2022 che è stato certificato in 4.286.047,24 e in forza del quale il Presidio Inrca di Cosenza è stato sottoposto ad un piano di rientro dello scostamento di cui sopra.
Il 29 dicembre scorso con determina n° 536 l’Istituto ha adottato il bilancio preventivo 2023 ed il sezionale di Cosenza riporta un ulteriore debito per l’anno 2023 pari a 2.564.112,66. Facendo due calcoli ad oggi il debito maturato dal Presidio INRCA di Cosenza ammonta a 16.126.693 euro di cui: 9.276.533,12 nel biennio 2019-2021; 4.286.047, 24 nell’anno 2022 e 2.564.112, 66 nel 2023.
Un bel problema se anche un’eccellenza con un personale all’altezza del compito anziché produrre offerta sanitaria continua a produrre debito. Un problema che rischia di coinvolgere non solo noi, ma anche la Regione Marche, sede centrale dell’istituto, che rischia di trovarsi in bilancio appunto un buco superiore ai 16 milioni di euro. Naturalmente la cifra è aggiornata al bilancio di previsione 2023. Il rischio è che il debito possa incrementarsi se non ci si attiva per un rilancio di una struttura, che lo ribadiamo, è un’eccellenza in campo sanitario. In assenza di ciò il debito rischia di continuare a crescere con tutto quello che comporta, ad esempio, rispetto ai tentativi del commissario/presidente Roberto Occhiuto di mettere un punto alla situazione debitoria del nostro servizio sanitario regionale