Medici cubani in Calabria, stipendi decurtati fino al 77%: si accende lo scontro politico
Un doppio contratto: uno valido sul versante italiano e l’altro su quello cubano. Con condizioni molto diverse e un approccio orientato a trattenere una parte cospicua degli stipendi erogati ai medici mandati dal governo di L’Avana per aiutare la derelitta sanità calabrese a reggersi in piedi.
Un conto è la teoria, altro è la pratica. E, secondo l’inchiesta di CubaNet che la LaC News24 ha raccontato qualche giorno fa, la pratica passa per un documento vincolante che i medici cubani sarebbero tenuti a firmare e rispettare.
Le condizioni in Italia sono migliori rispetto a quelle a cui i professionisti sono sottoposti in altri Paesi: in Angola o Venezuela può succedere che il salario sia congelato per tutta la durata del contratto. E negli anni scorsi in Brasile sono esplose forti proteste per il trattamento economico (e non solo) riservato al personale in missione.
Il doppio contratto: uno con l’Asp, l’altro con Cmsc
Il quadro contrattuale, però, resta abbastanza oscuro: solo 1200 euro su una retribuzione formale di 4700 finirebbero nelle tasche dei dottori cubani proprio per via delle trattenute fissate nel patto privato tra i lavoratori e Cmsc (Comercializadora de Servicios Médicos Cubanos, la società che tiene i rapporti con i Paesi ospitanti e chiude gli accordi internazionali).
L’accordo prevede che i professionisti siano assunti e pagati direttamente dalle Aziende sanitarie come lavoratori a tempo determinato ma quanto arrivi effettivamente sui loro conti è un dato messo in dubbio da più parti.
(Continua a leggere l’articolo su Lacnews24.it)