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19/01/2024 ore 13.17
Sanita

Medici e infermieri imboscati in Calabria, quanti sono quelli che non vanno mai in corsia?

Tra questi c'è anche il dipendente dell’Asp di Cosenza che pur avendo un vincolo di esclusività lavorava in altre quattro cliniche private
di Massimo Clausi

C’è il dipendente dell’Asp di Cosenza che pur avendo un vincolo di esclusività lavorava in altre quattro cliniche private, pur avendo il compito di vigilare su quelle strutture preso cui lavorava. C’è il commissario dell’Asp di Vibo che ha annunciato trionfalmente di avere individuato ben dieci “imboscati” nella sua azienda. Ma quanti sono i camici bianchi che fanno di tutto per evitare pazienti e corsie? Nessuno lo sa con esattezza, neanche il capogruppo regionale del M5s, Davide Tavernise, che ha cercato di avviare una ricognizione sul fenomeno. A distanza di mesi, però, ha avuto solo risposte parziali. Non sempre per mala fede spesso perché le stesse aziende del nostro servizio sanitario non hanno alcuna contezza del fenomeno.

Il personale “imboscato”

Ma dieci unità sono tante o sono poche? Difficile dirlo perché nessuno sa quanto sia ampio il fenomeno di cui stiamo parlando. Ci ha provato a capirlo il capogruppo regionale del M5s, Davide Tavernise, che lo scorso anno ha affrontato, o almeno ci ha provato, il problema seguendo un doppio binario. Da un lato ha cercato di “mappare” tutti gli imboscati del nostro servizio sanitario, dall’altro ha presentato una legge ad hoc per limitare il fenomeno. Diciamo subito che non ha avuto successo in nessuno dei due casi.

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