Sezioni
14/03/2025 ore 16.36
Sanita

Morbillo, boom di casi in Europa: nel 2024 oltre 127mila contagi, raddoppiati rispetto all’anno precedente

L’OMS lancia l’allarme: i livelli di vaccinazione restano sotto la soglia di sicurezza. In Italia 127 casi nei primi due mesi dell’anno, uno su tre con complicanze
di Redazione

L’Europa sta affrontando una delle peggiori ondate di morbillo degli ultimi decenni. Secondo l’ultimo rapporto congiunto dell’OMS Europa e dell’Unicef, nel 2024 sono stati segnalati 127.350 casi di morbillo, il doppio rispetto all’anno precedente e il numero più alto mai registrato dal 1997.

A essere colpiti sono soprattutto i bambini sotto i cinque anni, che rappresentano oltre il 40% dei casi segnalati. Più della metà dei contagiati ha richiesto il ricovero ospedaliero, con 38 decessi registrati. La regione europea ha rappresentato un terzo di tutti i casi mondiali nel 2024.

Hans Henri P. Kluge, direttore regionale dell’OMS per l’Europa, ha lanciato un messaggio chiaro: «Il morbillo è tornato ed è un campanello d’allarme. Senza alti tassi di vaccinazione, non c’è sicurezza sanitaria. Ogni paese deve intensificare gli sforzi per raggiungere le comunità sotto-vaccinate».

Il virus del morbillo è estremamente contagioso e la sua recrudescenza è legata alla diminuzione della copertura vaccinale negli ultimi anni, un problema aggravato dalla pandemia di Covid-19.

500mila bambini nella regione europea non hanno ricevuto la prima dose del vaccino MCV1 nel 2023, aumentando il rischio di epidemie.

Italia: 127 casi nei primi due mesi del 2025, il 37% con complicanze

Anche in Italia il morbillo sta tornando con numeri preoccupanti. Secondo il bollettino periodico Morbillo & Rosolia News dell’Istituto Superiore di Sanità (ISS), dal 1° gennaio al 28 febbraio 2025 sono stati notificati 127 casi.

Il 37,8% ha riportato almeno una complicanza:

Il 56,7% dei pazienti (72 su 127) è stato ricoverato in ospedale, mentre l’11% ha richiesto accesso al pronto soccorso.

Le Regioni più colpite:

Le sette Regioni più colpite (Lombardia, Veneto, Liguria, Marche, Lazio, Campania e Sicilia) hanno registrato l’80% dei casi nazionali.

I bambini sotto i 4 anni i più colpiti. L’età mediana dei casi segnalati è di 30 anni, ma l’incidenza più alta si registra tra i 0-4 anni con 60,4 casi per milione di abitanti. Sono stati segnalati 8 casi in bambini con meno di un anno di età.

Vaccinazioni insufficienti: il 90% dei casi non era immunizzato

Dall’analisi dell’ISS emerge un dato preoccupante: il 90,4% dei pazienti con morbillo non era vaccinato.

Situazione vaccinale tra i contagiati:

Anche tra gli operatori sanitari, il 77% dei contagiati non era vaccinato. Questo sottolinea la necessità di rafforzare l’obbligo vaccinale per il personale medico e paramedico.

Regina De Dominicis, direttore regionale dell’Unicef per Europa e Asia centrale, ha ribadito: «I casi di morbillo in Europa sono aumentati vertiginosamente, evidenziando gravi lacune nella copertura vaccinale. Serve un’azione governativa urgente e investimenti negli operatori sanitari».

Un virus pericoloso, con trasmissione anche in ospedali e luoghi di lavoro

Il report dell’ISS ha analizzato anche dove e come è avvenuta la trasmissione del virus in Italia:

I genotipi del virus individuati in Italia sono D8 e B3, gli stessi responsabili di focolai in altre nazioni europee.

Conclusioni: serve un piano d’azione per fermare il morbillo

I dati confermano la necessità di rafforzare la copertura vaccinale e di avviare una campagna di sensibilizzazione per evitare che il morbillo torni a rappresentare un’emergenza sanitaria.

Le priorità per fermare la diffusione del virus:

L’OMS e l’Unicef hanno già lanciato l’allarme: se non si interverrà rapidamente, il morbillo continuerà a diffondersi, mettendo a rischio la vita di migliaia di persone.