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02/07/2025 ore 09.30
Sanita

Ospedale della Sibaritide, la Cgil chiede chiarezza sugli incendi | VIDEO

Il segretario Andrea Ferrone auspica un incontro in prefettura: «Situazione grave, ma i lavori non devono fermarsi»
di Matteo Lauria

Due incendi in 24 ore all’interno del cantiere dell’ospedale della Sibaritide, una struttura attesa da anni e più volte al centro di inchieste, riassegnazioni e rallentamenti. Un episodio che ha riacceso l’attenzione sul destino dell’opera e che ha spinto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto, ad annunciare un’immediata ripartenza dei lavori con 400 unità impiegate «a pieno regime». Sulla vicenda è intervenuto il segretario generale CGIL Pollino, Sibaritide e Tirreno, Andrea Ferrone, che ha parlato di “ipotesi inquietanti” e chiesto un momento di chiarezza tra istituzioni, sindacato e forze dell’ordine: «Le ipotesi in campo sono diverse, si va dal ritardo nei lavori a scenari legati alla criminalità. È inquietante che dopo un primo incendio, verificatosi mercoledì durante il nostro incontro col prefetto, ne sia seguito un secondo a distanza di sole 24 ore, interessando gli stessi piani del cantiere e in orario di piena attività». Ferrone esprime solidarietà ai lavoratori colpiti dal fumo, per fortuna senza gravi conseguenze. Ma punta il dito sulla necessità di affrontare la vicenda in maniera sistemica. «Il presidente Occhiuto parla di forze del male: siamo tutti d’accordo sulla necessità di combatterle. Ma servono atti concreti. Così come siamo stati presenti noi sindacalisti in cantiere sin da subito, ci aspettiamo che anche la Regione mantenga alta l’attenzione e promuova un confronto istituzionale vero. L’idea è quella di una convocazione in Prefettura con tutti i soggetti coinvolti: impresa, sindacati, Regione. Solo così si potrà comprendere cosa stia realmente accadendo».

Il riferimento è anche alla penale che grava sull’azienda incaricata dell’opera: «Per ogni giorno che passa – ricorda Ferrone – si accumulano penali. Serve trasparenza: vogliamo capire a che punto siamo, anche rispetto alle opere connesse all’ospedale. L’obiettivo è uno solo: consegnare finalmente la struttura al territorio». Secondo il dirigente sindacale, il cantiere aveva già ripreso da tempo, anche se con ritardi significativi: «C’era stata anche una visita interforze, della quale non conosciamo ancora gli esiti. È evidente che la situazione è delicata, ma nessuno chiede di fermare i lavori. Anzi, il nostro auspicio è che si proceda con ancora maggiore decisione, ma con le necessarie cautele».

Alla domanda sull’eventuale aumento delle misure di sicurezza, Ferrone ha sottolineato che già prima degli incendi erano attivi protocolli di legalità firmati in Prefettura: «Il cantiere è sorvegliato da un’azienda privata, ci sono controlli sugli accessi e una struttura organizzativa ben definita. È chiaro che dopo quanto accaduto è auspicabile, e ci risulta che sia già accaduto, un potenziamento della vigilanza da parte delle forze dell’ordine». Nessuna previsione netta sulle tempistiche, ma una consapevolezza forte: «La Sibaritide aspetta da troppo. Questa è l’unica tra le quattro strutture ospedaliere ad essere vicina al traguardo, anche se con un percorso tortuoso. Prima l’inchiesta, poi la riassegnazione, ora gli incendi. È il momento di capire e reagire. Se tutto questo paradossalmente dovesse servire ad accelerare, allora ben venga. Ma solo se fondato su un percorso serio e condiviso».