«Paola, ci scippano la Chirurgia e la maggioranza si dice soddisfatta»
«Anche dopo aver appreso con certezza la notizia dello spostamento dal nostro nosocomio del reparto di chirurgia verso quello di Cetraro, gran parte della maggioranza dell’amministrazione comunale si è definita soddisfatta». E’ la chiosa caustica con cui il Comitato per la tutela del diritto alla salute di Paola commenta l’esito della riunione svoltasi ieri nella sede della Regione e conclusasi a loro avviso «con uno scippo» perpetrato ai danni della città del Santo.
Di diverso avviso sono invece gli esponenti della maggioranza che ieri si sono interfacciati con il governatore Roberto Occhiuto. Proprio su di loro si concentrano gli strali e l’ironia del Comitato. «Tornando da Germaneto, privati del reparto di chirurgia, tutti dichiarano di essere contenti. Di cosa? Ma cosa sono andati a fare a Catanzaro? Non dovevano difendere l’ospedale?».
I membri del Comitato citano un precedente comizio in piazza, durante cui l’assessore Logatto si espresse in questi termini: «Questa amministrazione è contraria allo spostamento dei reparti». Un «tuono» al quale, a quanto pare, non ha fatto seguito il diluvio. «Pur di non ammettere la sconfitta – prosegue la nota – sottolineano le parole del presidente Occhiuto parlando di implementazione dell’offerta sanitaria e bacchettando noi del Comitato che siamo quelli che loro dovrebbero rappresentare. Il passaggio sulla strumentalizzazione è poi il fiore all’occhiello: un popolo protesta e dovremmo stare pure zitti».
Il Comitato rende noto di non accettare questo epilogo e annuncia di voler insistere nella protesta, concludendo poi il proprio sfogo con un’ultima reprimenda all’amministrazione comunale associata anche a una profezia tutt’altro che allegra. «Quale politico accetterebbe oggi un depotenziamento del proprio ospedale, certo e immediato, in cambio di promesse che possono essere disattese? Quale rappresentante di una città non si farebbe a pezzi pur di difenderla? Riapertura dell’Emodinamica , potenziamento dei reparti (rimasti) e futura attivazione dei posti di rianimazione sono le promesse avute in cambio della svendita della dignità di un popolo dimenticando tutto il denaro speso per servizi mai attivati e attrezzature destinate a prendere polvere in qualche scantinato del nostro ospedale».