Paola, presentato il libro su politica e sanità dell'ex primario Pino Perrotta
Nell’aula consiliare del comune di Paola, dinnanzi ad un pubblico partecipe e coinvolto, alla presenza del sindaco Giovanni Politano, della vice Maria Pia Serranò, dell’assessore Antonio (Totonno) Logatto, del presidente dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della provincia di Cosenza, Eugenio Corcioni, del dottore Giovanni Stoppelli (nelle vesti di moderatore) e del giornalista Roberto Losso (collegato da remoto), Pino Perrotta ha dato un assaggio degli argomenti approfonditi nel suo saggio, intitolato: “Sanità e Politica – il Covid-19: l’ultima goccia”.
La disamina sugli anni di emergenza sanitaria, è divenuta spunto per mettere a fuoco la gestione territoriale dei servizi, in troppi casi risultati scarsi o dilapidati senza criterio. «Nelle sedi auree della politica regionale – ha detto Perrotta riferendosi ai principali Palazzi calabresi, ed in particolare alla Cittadella di Germaneto – ogni impiegato ha 30 metri quadrati a disposizione. I nostri malati invece, se ne hanno 8, sono pure tanti».
«Nel blocco operatorio di Paola ci pioveva dentro – ha aggiunto in un altro passaggio l’ex primario – È stato costruito il nuovo blocco operatorio al terzo piano, però in una delle sale c’era un problema di smaltimento di gas anestetici per cui, l’intero blocco operatorio, dopo qualche mese, fu chiuso. Ritornammo al quinto piano, rifacendo soltanto la copertura del tetto. Abbiamo avuto sprechi a non finire».
«Noi abbiamo un decreto Calabria», ha rincarato la dose Eugenio Corcioni, presidente provinciale dell’Ordine, «che dovrebbe consentire l’utilizzo degli specializzandi negli ospedali. Zaia in Veneto ne ha assunti 1080, nella nostra Regione il computo segna zero».
Fallimenti gestionali e carenze professionali, in un sistema sorretto da «amicizie» (parafrasando Perrotta che ha attribuito la paternità dell’espressione all’ex ministro della Salute, Girolamo Sirchia), hanno un margine di tollerabilità proporzionale alla connivenza collettiva di chi ha il potere di cambiare le cose mediante il voto. «Se noi stiamo zitti, succubi – è stato l’appello del camice bianco – e ignoriamo tanti segnali cattivi che ci arrivano dalla società, e li accettiamo, a quel punto abituiamo tutti quanti ad accettarli. Invece bisogna reagire». Per far questo, la ricetta proposta dal medico è consistita in un rafforzamento della consapevolezza civica, mediante la partecipazione attiva alla politica etimologicamente intesa.
Soddisfatto l’assessore alla sanità del comune di Paola, Antonio Lo Gatto, che si è detto «fiducioso nella possibilità che questo libro possa giungere alle nuove generazioni in tempi brevi. Perché è importante – ha proseguito il delegato di giunta paolano – che sin da subito si comprendano le problematiche legate al rapporto controverso che lega la gestione sanitaria a quella politica. Solo attraverso scelte ponderate, eseguite dopo attenta riflessione e giusta preparazione, sarà possibile assistere ad un vero ricambio, perché attraverso le scelte elettorali di una popolazione consapevole, le persone giuste andranno ad occupare i posti funzionali al rilancio che, dal punto in cui siamo, è l’unica direzione da intraprendere».
Anche il sindaco Giovanni Politano, all’unisono con la sua vice Maria Pia Serranò, ha manifestato ottimismo in prospettiva futura. «Perché dalla sinergia tra attori istituzionali, con il giusto supporto popolare, si può giungere a tagliare importantissimi traguardi».