Polo oncologico del Mariano Santo, inaugurato un secondo acceleratore lineare di ultima generazione
La macchina è operativa nell’Unità Complessa di radioterapia diretta da Luigi Marafioti e consente il trattamento delle neoplasie con estrema precisione ed effetti collaterali minimi. Passo in avanti decisivo per abbattere le liste d’attesa
L’Azienda Ospedaliera di Cosenza compie un nuovo passo in avanti nella lotta ai tumori. Nel Polo Oncologico del Mariano Santo è stato installato il TrueBeam, un acceleratore lineare di ultima generazione, secondo strumento ad alta tecnologia in dotazione all’Unità Operativa Complessa di Radioterapia diretta dal Luigi Marafioti. Si tratta del primo apparecchio di questa tipologia entrato in funzione in Calabria, capace di erogare trattamenti più rapidi, precisi e personalizzati. La macchina, altamente automatizzata, consente l’erogazione di radiazioni mirate ad alta intensità in tempi ridottissimi, grazie alla tecnologia Flattening Filter Free (FFF): in questo modo il paziente può essere trattato in pochi secondi mantenendo la massima accuratezza.
Tecniche di altissima precisione
lo stesso Luigi Marafioti ha illustrato al nostro network le caratteristiche di questa tecnologia: «Ci consente di applicare la tecnica della stereotassi anche su lesioni di dimensioni ridottissime, da appena un centimetro e mezzo con effetti collaterali minimi alle zone limitrofe. Con la sovrapposizione degli esami effettuati prima del trattamento, definiamo in maniera precisa il campo da irradiare. Si tratta dell’unica macchina di questo tipo operante in Calabria». Notevoli i benefici rispetto alle liste di attesa: «Mediamente riusciamo a trattare 80 pazienti al giorno lavorando per dodici ore quotidiane dal lunedì al venerdì».
Spesi oltre due milioni di euro
Al simbolico taglio del nastro erano presenti tra il altri il direttore generale Vitaliano De Salazar, il direttore sanitario Pino Pasqua, la direttrice del dipartimento cardio-toracico-vascolare Franca Melfi ed il direttore del dipartimento di emergenza-urgenza Andrea Bruni, i volontari dell’ALT, l’Associazione per la Lotta ai Tumori.
Due milioni e trecento mila euro l’investimento di cui un milione e mezzo necessari per l’acquisto dell’apparecchiatura. La parte residua della spesa è invece riferita alle opere murarie necessarie per approntare i locali bunker in cui ospitare l’attrezzatura.