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01/07/2023 ore 21.56
Sanita

Sanità, l'appello del sindaco di Fuscaldo ai colleghi del Tirreno: «Uniamoci, serve una visione comune»

Middea si rivolge in particolare ai primi cittadini di Paola e Cetraro affinché si mettano insieme le forze per dare risposte ai cittadini
di Redazione

«C’è bisogno di unione e di una visione comune sulla sanità. Soprattutto noi sindaci, dovremmo aprire un leale e schietto confronto, affinché si arrivi ad un percorso comune, da seguire insieme, mettendo da parte ogni tipo di campanilismo o di appartenenza politica, prediligendo la necessità di offrire e di garantire, ai nostri cittadini ed al nostro territorio, i livelli essenziali di assistenza e delle strutture ospedaliere funzionanti, moderne, con gli strumenti giusti da affidare a medici e personale sanitario». È l’appello che il sindaco di Fuscaldo, Giacomo Middea, rivolge ai suoi colleghi del Tirreno cosentino.

«Dobbiamo pensare ai cittadini ed alla loro salute – continua – e scendere in campo per invertire una tendenza purtroppo negativa, che ha visto, nel corso degli anni, il nostro comprensorio declassato e depauperato rispetto ai servizi sanitari ed ospedalieri. Ci si è divisi in lotte e beghe per difendere “interessi locali o di bottega”, ed altre zone, facendo leva su discorsi unitari, hanno preso il sopravvento. Una donna del Tirreno Cosentino, per partorire, oggi deve recarsi in nosocomi posti, nella migliore delle ipotesi, a circa un’ora di distanza dalle proprie abitazioni. I presìdi ospedalieri sono affetti da ataviche disfunzioni e mancanze di personale».

«Mi appello, dunque, a tutti colleghi sindaci del Tirreno cosentino e, in particolar modo, ai colleghi di Paola, Giovanni Politano, e di Cetraro, Ermanno Cennamo, i quali dovrebbero farsi promotori di iniziative comuni. Penso – afferma Middea – sia arrivato il momento di parlare una sola voce e di far capire che non è più il tempo di accettare, passivamente, scelte calate dall’alto, basate su logiche di ragioneria o, peggio ancora, tendenti a concedere contentini politici, ma che non tengono assolutamente conto delle esigenze dei nostri concittadini e delle nostre realtà».

E conclude: «Cerchiamo una linea comune. Pensiamo alla nostra gente ed a garantire loro il diritto sacrosanto alla salute. Apriamo le porte al dialogo e chiediamo un confronto a chi ha in mano la gestione della nostra sanità e del riordino delle reti ospedaliere. Riprendiamoci in mano il futuro della nostra sanità, che è ciò che tutti si aspettano da noi. Noi che, quotidianamente, siamo percettori delle preoccupazioni e delle ansie di migliaia di persone».