Sibaritide, conto alla rovescia per l'ospedale: sarà pronto in trenta mesi
Trenta mesi a partire da oggi. Questo l’obiettivo prefissato dal cronoprogramma dei lavori dell’ospedale della Sibaritide che sono ripartiti questa mattina con la firma di consegna sul verbale.
La ripresa delle attività in contrada Insiti sono la stretta conseguenza del decreto del commissario ad acta, Roberto Occhiuto, con cui è stata approvata la variante tecnica e sanitaria utile ad aggiornare l’infrastruttura sanitaria al 2024 e dopo tutta una serie di normative intervenute nell’era post-Covid che, sostanzialmente, hanno rivoluzionato il modo di erogare i servizi sanitari in tutto il mondo.
Come è ormai noto l’ospedale della Sibaritide costerà 292 milioni di euro, di cui 253 provenienti da linee di finanziamento pubbliche.
I cantieri giungeranno alla produzione massima, quindi a pieno regime, entro la fine l’estate, quando nei cantieri brulicheranno circa 300 persone.
Una «sfida nella sfida», è stata definita dal project manager, Domenico Petrone, figura cardine nella pancia dei cantieri di Insiti che vive ormai da anni sulla propria pelle, da professionista originario di Corigliano Rossano.
Il giovane ingegnere prevede lavori a pieno regime subito dopo l’estate con circa 300 persone impiegate tra operai, tecnici e manager.
Petrone: «Ripartiamo con grande entusiasmo»
«Ripartiamo – ha dichiarato Petrone a LaC News24 – con lo stesso entusiasmo del giorno in cui ho accettato l’incarico. Per me che sono originario di Corigliano Rossano la conclusione dell’opera rappresenta la sfida delle sfide che accolgo con un obiettivo: se l’8 aprile è il giorno della ripartenza dei lavori, la meta è la data di consegna prevista dal cronoprogramma, il 7 ottobre 2026. Ripartiamo col contratto di consegna dei lavori e più determinati di prima, perché vogliamo giungere alla consegna dell’opera nei tempi previsti dal cronoprogramma».
Da oggi in poi, con l’ok a poter operare, «in conformità con gli aspetti tecnici, quindi la perizia di variante sanitaria e tecnologica necessaria ad aggiornare il progetto datato al periodo pre-pandemico, inizieremo a cantierizzare le opere necessarie – ha spiegato ancora Petrone – a concludere l’infrastruttura. Ci sarà una prima fase di apprendimento per riportare il cantiere ad una produzione elevata e credo che subito dopo l’estate il cantiere viaggerà a pieno regime con circa 300 tra operai, tecnici, manager.
Il concessionario consegnerà la struttura chiavi in mano, non solo dal punto di vista edilizio-impiantistico ma completo di tutti gli arredi e le apparecchiature sanitarie. E tutto questo entro 30 mesi a partire da oggi».
Straface: «Giornata storica, diamo risposte al territorio»
All’atto della firma, questa mattina ad Insiti c’era anche Pasqualina Straface. «Questa – ha commentato la candidata sindaco di Corigliano Rossano, soprattutto da presidente della commissione regionale Sanità – è una giornata storica per la città di Corigliano Rossano ed il territorio. Con la firma sul verbale di consegna dei lavori ripartono le attività del cantiere dell’ospedale della Sibaritide, peraltro con un obiettivo preciso, il 7 ottobre 2026. Oggi tutti i tasselli sono stati messi al loro posto, a partire dal decreto firmato lo scorso 29 marzo dal commissario ad acta e presidente della Regione, Roberto Occhiuto, fino al verbale di consegna del lavori sottoscritto questa mattina.
La battuta di arresto non è certo da imputare alla volontà politica di concludere l’opera ma alla necessità di aggiornare il progetto con una variante tecnica e sanitaria dettata dalla normativa sanitaria post-Covid e dal caroprezzi. Il progetto costerà 253 milioni di euro di soli fondi pubblici (292 complessivi, ndr) e se siamo qui oggi lo dobbiamo all’autorevolezza del presidente della giunta regionale. Con la sottoscrizione dei verbali e la riconsegna dei lavori, finalmente ripartono i cantieri dell’ospedale della Sibaritide.
La struttura rappresenterà la risposta sanitaria d’eccellenza al territorio. Con le innovazioni tecnologiche previste – conclude la Straface – sarà attrattiva per i tanti medici di questo territorio che oggi prestano le loro competenza professionali in altre regioni o all’estero».
In ultimo, Pasqualina Straface invia anche un messaggio ai suoi avversari politici: Rispondiamo così ai miscredenti, a tutti quelli che si auguravano una nuova cattedrale nel deserto per beceri interessi propagandistici. Il decreto del commissario ad acta firmato lo scorso 29 marzo e il riavvio dei lavori di questa mattina smentiscono categoricamente tutti i gufi ed i venditori di fumo». Non resta, dunque, da attendere altri trenta mesi. Imprevisti permettendo.