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22/12/2025 ore 10.35
Sanita

Stipendi non pagati allo spoke di Corigliano Rossano, addetti alle pulizie salgono sul tetto per protesta

I lavoratori, in attesa di due o tre mensilità e tredicesime, denunciano ritardi nonostante gli impegni delle aziende. L’Asp di Cosenza promette sblocco dei pagamenti dopo intervento giudiziario

di Matteo Lauria

Nuova protesta all’ospedale spoke di Corigliano Rossano. Una decina di addetti alle pulizie è salita sul tetto della struttura sanitaria per denunciare il mancato pagamento degli stipendi. Una mobilitazione che riporta al centro una vertenza già segnalata nei mesi scorsi e rimasta senza risposte concrete.

I lavoratori operano negli ospedali calabresi attraverso un sistema articolato di appalti e subappalti. A Corigliano Rossano il servizio è gestito dalla società Il Faro, con il consorzio CNS come soggetto di riferimento. Coinvolta anche la CSF, altra azienda impegnata nelle attività di igienizzazione. Secondo quanto riferito, una settimana fa era stato garantito l’arrivo delle somme dovute. Gli impegni prevedevano il trasferimento delle risorse così da consentire il pagamento delle mensilità arretrate. Ad oggi, però, i bonifici non risultano effettuati e i lavoratori continuano ad attendere.

Nel frattempo, secondo fonti attendibili, l’ASP di Cosenza è intervenuta nella vertenza, assicurando che nel corso della giornata verranno sbloccate le procedure necessarie ai pagamenti. L’intervento sarebbe legato a un provvedimento giudiziario che ha consentito di superare le criticità sul DURC di una delle aziende coinvolte. A seguire la protesta è il coordinatore provinciale del sindacato Cub Calabria Bruno Graziano. «Siamo di fronte a una vicenda già nota, che si trascina da troppo tempo», ha spiegato. «I lavoratori attendono stipendi e tredicesime promesse e mai arrivate».

Le situazioni sono differenziate: chi opera con CSF attende tre mensilità, mentre il personale impiegato tramite Il Faro non ha ricevuto almeno due stipendi e la tredicesima. «Non esistono più giustificazioni», ha aggiunto Graziano. «I problemi amministrativi non possono ricadere su chi lavora». Il presidio proseguirà fino a comunicazioni ufficiali. «Resteremo qui finché non avremo certezze», ha concluso. «Queste persone non possono tornare a casa senza salario, soprattutto a ridosso delle feste».