Trebisacce, lavori fermi nelle sale operatorie tra sospetti e polemiche
Al “Chidichimo” il cantiere è stato smobilitato: l’allarme è scattato giovedì scorso. Cosa si nasconde dietro il “passo indietro”?
Spente le candele, finita la magia? Per quanto possa essere una battuta, la frase calza la situazione che si sta vivendo all'ospedale "Chidichimo" di Trebisacce. A poco più di un mese dalla fine della competizione elettorale regionale, i lavori per il ripristino delle sale operatorie sono stati interrotti prima ancora di entrare nel vivo. Scongiurando che possa avere radici reali, Il sospetto di una mossa elettorale potrebbe farsi sempre più pressante e mortificante per l’intero territorio. L’allarme scatta giovedì 13 novembre quando gli operai dell'impresa incaricata hanno proceduto alla smobilitazione completa del cantiere.
Via le transenne, le impalcature e i ponteggi che permettevano l'accesso alle Sale Operatorie al cui interno, purtroppo, la presenza dei detriti conseguenti alle demolizioni che interessano gli interventi sono la fotografia che il vero “attacco” verso il nuovo non è neanche iniziato. Chiaro che le operazioni non hanno lasciato insensibili chi stava assistendo alla “ritirata” ma impotenti nel contrastare la chiusura strumentale del cantiere. I lavori di ripristino delle sale operatorie sono iniziati ufficialmente il 7 agosto 2023.
Nonostante le rassicurazioni dei politici di riferimento e l'enorme lasso di tempo trascorso (oltre due anni), l'opera non ha mai proceduto a pieno regime. A rendere più intricata la vicenda è l'aumento progressivo del costo dei lavori, nulla di ufficiale ma sembrerebbe che il preventivo iniziale di 300mila euro si sia moltiplicato per 4.
Tra norme e disposizioni, l’unica certezza è che i lavori sono fermi e che in pochi ne conoscono la ragione. Con la sanità calabrese celebre per quanto possa offrire, ora dovrebbe essere reso palese cosa si stia materializzando a Trebisacce. “Fine del commissariamento in Calabria” si annunciava prima della matita tra le mani, un ripensamento (programmato?) per riavere il commissario, lo stesso di prima, e le cose continuano in malo modo. Il presidio sanitario di Trebisacce, ultimo baluardo sanitario dell’Alto Ionio, non può essere oggetto di “corsi e ricorsi”, le sale operatorie salvano vite, imprescindibilmente devono essere rese pronte e complete.