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19/10/2025 ore 14.59
Sanita

Ulcera cutanea, associazioni e società scientifiche a confronto per due giorni a Rende

L’appuntamento dell’hotel San Francesco si è rivelato un’occasione unica per approfondire le ultime frontiere della medicina rigenerativa e della cura delle lesioni croniche

di Redazione

Innovazione e ricerca al centro del congresso nazionale "L’ulcera cutanea tra presente e futuro 2025" tenutosi a Rende
Due giornate di alta formazione e confronto scientifico hanno animato la nona edizione del congresso nazionale "L’ulcera cutanea tra presente e futuro 2025", tenutosi all’Hotel San Francesco di Rende, evento ormai di riferimento per medici, infermieri, podologi e professionisti del wound care.

Un’occasione unica per approfondire le ultime frontiere della medicina rigenerativa e della cura delle lesioni cutanee croniche (LCC), patologie in costante aumento che rappresentano oggi una sfida sanitaria, sociale ed economica di rilevanza nazionale. 

A guidare i lavori è stato il dottor Francesco Giacinto, chirurgo-vulnologo dell’ASP di Cosenza, coordinatore regionale AIUC e responsabile regionale SIMCRI, docente in numerosi master di wound care e piede diabetico presso diverse università italiane, tra cui Napoli, Roma e Padova.

Sotto la sua direzione, sono state riunite le principali società scientifiche e associazioni di settore per un appuntamento che ha saputo coniugare ricerca, formazione e pratica clinica multidisciplinare. 

Secondo il dottor Giacinto, le lesioni cutanee croniche sono in costante aumento, soprattutto a causa delle patologie invalidanti che costringono molti pazienti a rimanere a letto o in carrozzina. «Non è un problema che riguarda solo gli anziani: anche i pazienti pediatrici e i giovani con disabilità possono esserne colpiti, con un impatto significativo sulla qualità della vita. Di vulnologia si parla ancora troppo poco e, spesso, chi sviluppa un’ulcera non sa a chi rivolgersi. Se individuate precocemente, molte ulcere possono essere evitate o trattate nelle fasi iniziali, riducendo la necessità di terapie complesse e costose», spiega il chirurgo.

Un nodo fondamentale è la formazione: la vulnologia non è ancora materia universitaria, e la preparazione si realizza principalmente attraverso master e corsi specialistici.

Accreditato ECM, l'evento ha visto la partecipazione di oltre 200 professionisti tra medici, biologi, fisioterapisti, infermieri, farmacisti e podologi. Oltre 80 relatori nazionali hanno illustrato esperienze e dati aggiornati su micrograft, esosomi, plasma freddo e terapie cellulari.

La medicina rigenerativa è pronta a diventare pratica di routine, ma il limite resta l’organizzazione: «La medicina è pronta, ma servono amministrazioni che forniscano gli strumenti necessari», prosegue l'esperto.

Il messaggio del congresso è chiaro: grazie alle tecnologie innovative e alla medicina rigenerativa, è possibile offrire al paziente tempi di guarigione più rapidi e risultati concreti. «Portiamo un grande messaggio di speranza – conclude Giacinto – l’innovazione ci permette di risolvere problematiche che fino a pochi anni fa erano gravemente limitanti».