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09/04/2024 ore 09.28
Societa

Abuso d’ufficio, se n’è parlato a Cosenza con il sottosegretario Ostellari - VIDEO

Al centro del convegno anche la spinosa situazione relativa alle morti dietro le sbarre
di Salvatore Bruno

Il convegno promosso nella Biblioteca dell’ordine degli Avvocati di Cosenza con le relazioni del cassazionista Angelo Gangi e della presidente della Sezione penale del tribunale Carmen Ciarcia, è incentrato sulla spinosa questione della riforma del reato di abuso d’ufficio. Ma la presenza del sottosegretario alla giustizia Andrea Ostellari, concomitante con la drammatica notizia dell’ennesimo suicidio di un detenuto, proprio in Calabria, nel carcere di Vibo Valentia, conduce inevitabilmente ad affrontare in prima battuta, con l’esponente di Governo, il tema delle morti dietro le sbarre. Tanto più che al piano terra del palazzo di giustizia del capoluogo bruzio, per iniziativa della Camera Penale, è stato installato un inquietante contatore delle vittime, giunto in questo primo scorcio del 2024, già a quota trenta. «Non siamo insensibili al fenomeno, che intendiamo combattere anche con investimenti dedicati – ha dichiarato Ostellari – La scorsa settimana il ministro Carlo Nordio ha firmato un provvedimento con cui vengono destinate risorse per cinque milioni di euro per l’impiego di figure specializzate nel sostegno alle persone recluse». Sollecitato dai giornalisti, Ostellari ha espresso una valutazione anche sul tema, sempre di attualità, dello scioglimento delle amministrazioni per infiltrazioni mafiose: «Sarei molto cauto sulle proposte di modifica delle norme in materia. Ritengo comunque, a prescindere, che la lotta alle organizzazioni mafiose, alla illegalità, al terrorismo, debba essere determinata. La Calabria? Una terra sulla quale bisogna investire. Lo dico da esponente della Lega e da uomo del nord; la nostra presenza qui testimonia la volontà di fare squadra e di investire in una regione in cui intravedo una grande potenzialità, anche grazie alla grande opera, il ponte sullo Stretto, che renderà l’Europa più unita». Insieme ad Ostellari, al convegno sono intervenuti altri due autorevoli componenti del partito salviniano: la deputata Simona Loizzo ed il segretario regionale Giacomo Saccomanno, i cui interventi di indirizzo sono stati introdotti dai saluti istituzionali della presidente del tribunale Maria Luisa Mingrone e da Claudio De Luca in rappresentanza dell’ordine forense. 

«Il Governo sul reato di abuso di ufficio sta procedendo ad una riforma di tipo liberale, orientata a trasmettere agli amministratori un messaggio tranquillizzante, ovvero quello di non avere paura nel mettere la firma sugli atti e quindi di non frenare la realizzazione delle opere e lo sviluppo dei territori – ha detto in merito Andrea Ostellari – Ovviamente con l’intenzione di mantenere inalterato il principio di punire le condotte illegali. Perché abolire l’abuso d’ufficio non significa favorire la commissione dei reati». Sconcertanti le statistiche snocciolate durante il dibattito: nel 2021 la giustizia italiana ha trattato 4745 casi di abuso di ufficio con appena 18 condanne. Una chiave di lettura l’ha offerta il giudice Ciarcia ricordando come, dal 2020, una sentenza della Cassazione ha escluso dalla fattispecie di reato i comportamenti rientranti nella discrezionalità delle scelte attribuita agli amministratori. È stato poi sottolineato come il controverso articolo 323 del codice penale, che disciplina appunto i casi di abuso d’ufficio, affonda le proprie radici in un contesto storico, quello del primo ventennio del secolo scorso, in cui non vi era la parità tra Stato e cittadini, con questi ultimi considerati non utenti ma piuttosto come sudditi. «Soltanto in una fase successiva – ha ricordato Angelo Gangi – in particolare con la Legge 241/90, caposaldo della riforma dei procedimenti amministrativi, la Pubblica Amministrazione ed i cittadini sono stati posti sullo stesso livello, con l’introduzione pure dei principi del dialogo e della trasparenza». Insomma, è cambiato il contesto del quadro normativo disciplinante la gestione degli enti pubblici, mentre il reato di abuso d’ufficio non ha subito la medesima evoluzione. E però ben 22 paesi comunitari lo prevedono nel proprio codice penale. Anche per questo sussistono dubbi sulla sua totale abrogazione: «Perché – ha spiegato Carmen Ciarcia – la natura codicistica del sistema normativo italiano, prevede l’individuazione di tutte le possibili ipotesi di condotte che costituiscono reato. Eliminare tout court la condotta relativa al reato di abuso d’ufficio più che un vuoto legislativo, potrebbe determinare una criticità del sistema». Nelle interviste video allegate il sottosegretario Ostellari sul tema dei suicidi in carcere e il giudice Ciarcia e l’avvocato Gangi sulla questione dell’abuso d’ufficio