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16/03/2023 ore 12.38
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"Amici ai fornelli", la competizione che infiamma i professionisti di Cosenza | FOTO

Avvocati, magistrati, poliziotti, bancari, professionisti si dividono i compiti: c’è chi serve in sala e chi invece lavora in cucina. A giudicare il loro operato una giuria tecnica e una “popolare”
di Massimo Clausi

Otto squadre, due menù, girone all’italiana con scontri diretti fra tutti i partecipanti e sfide all’ultimo colpo… di padella, ovviamente. È l’accesa competizione di “Amici ai fornelli” organizzata dai fratelli Aiello e riservata agli appassionati della cucina. Una sfida nella quale ogni settimana si scontrano due brigate. Avvocati, magistrati, poliziotti, bancari, professionisti si dividono i compiti: c’è chi serve in sala e chi invece lavora in cucina. A giudicare il loro operato una giuria tecnica e una “popolare” composta da tutti i partecipanti alla gara. Il punteggio è articolato in varie voci che sono: gusto, aspetto, tecnica, originalità e servizio.

L’idea, decisamente originale, è nata un po’ per gioco a Sergio Aiello. Una sera un amico gli ha detto «stasera siamo da Attilio che ci fa la sua carbonara». Qualche sera dopo c’era chi invece elogiava la parmigiana di un altro o la pasta e patate di Caio. A quel punto l’idea «venite a cucinare qui, che facciamo una gara». In una notte è stato scritto il regolamento ed è partita subito la competizione che è arrivata al quarto anno (con in mezzo lo stop dovuto alla pandemia). Una sfida che non è solo un modo per parlare di cibo e vino, ma che riesce anche ad essere uno strumento di aggregazione. Si perché qui la sfida viene presa sul serio. Le squadre si incontrano giorni prima della gara per decidere i menù, per provare i piatti, per fare la spesa.

Ieri sera al Cavò si sono scontrate le squadre Mastica e Kà ma fa. Sofisticati i due menù. Mastica ha proposto tortelli al ripieno di genovese e pancia di maialino con carciofi alla romana. Kà Ma fa invece orecchiette cotte nel Cirò, con una base di salsa di pecorino, carciofi, guanciale croccante e noci. Per secondo invece filetto di maialino avvolto nella pancetta con una caponata rivisitata. Il tutto accompagnato dai vini Librandi in particolare il sorprendente spumante rosè metodo classico da uve 100% Magliocco e il grande classico ovvero la riserva Duca San Felice. Alla fine della competizione, in un clima di rilassata goliardia, ha prevalso, sia pure di pochi punti, Mastica il cui menù è stato preferito sia dalla giuria popolare sia da quella tecnica. Ma la gara continua e Kà ma fa promette battaglia nella prossima competizione. La classifica è ancora apertissima.