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23/06/2025 ore 22.00
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Bandiere palestinesi al Pride, Alimena: «Non possiamo ignorare il genocidio» | VIDEO

Il capogruppo dem in consiglio comunale spegne sul nascere ogni possibile polemica: «Si tratta di una battaglia che sentiamo particolarmente»
di Francesco La Luna

Non solo bandiere arcobaleno. Nella sfilata Cosenza Pride 2025, che ha visto la città colorarsi e festeggiare orgogliosamente l’orgoglio LGBTQIA+, c’erano anche diverse bandiere palestinesi. Una presenza fissa in tutta Italia che ha scatenato diverse polemiche. Nei Paesi teocratici musulmani governati da regimi come Hamas e quello dell’Ayatollah in Iran, l’omosessualità è un reato punibile con la morte. Un controsenso, dunque? Secondo il capogruppo dem Francesco Alimena, è più una necessità derivante dall’esistenza stessa del pride.

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«Il pride, come dice la sua storia, “la prima volta fu rivolta”. Questo è un luogo intersezionale – dice, rivolgendo lo sguardo alla piazza – che raccoglie tutte le questioni più importanti e se al momento la questione più importante è il genocidio in Palestina noi non possiamo ignorarlo». Impossibile, dunque, spiega Alimena, ignorare quello che sta accadendo in Palestina. Nonostante Hamas sia un regime teocratico nel quale l’omosessualità è considerata un reato. Nonostante non più tardi di due anni fa in Iran due attiviste LGBT vennero condannate a morte, come riportato da Amnesty International.

Cosenza Pride 2025, Alimena: «Lo faremmo con qualsiasi altra bandiera»

La battaglia contro il massacro di inermi a Gaza rimane centrale nel dibattito mondiale e deve, obbligatoriamente, trovare posto anche all’interno del Pride. «Per questo – continua Alimena – qui sventola la bandiera della Palestina, come sventolerebbe qualsiasi altra bandiera in una situazione del genere. Per cui il Pride, come accoglie tutti, dalle donne partigiane alle famiglie arcobaleno, accoglie anche le bandiere della Palestina».

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Una polemica che, dunque, Francesco Alimena spegne sul nascere. Portare in alto la bandiera dei territori massacrati è in questo momento un dovere che la comunità LGBTQIA+ sente tremendamente proprio. A prescindere dal fatto che in quei territori le persone omosessuali vengano emarginate, imprigionate. Libertà per un popolo massacrato, richiesta di stop al genocidio. Chi sfila per la libertà sfila anche per la libertà altrui. Un messaggio che dal Cosenza Pride 2025 arriva forte e chiaro.