Brunori a Sanremo, la quarta volta di un cantante cosentino

Dario Brunori sarà il quarto cantante cosentino a calcare le scene del Festival di Sanremo nell’arco di 75 anni. Prima di lui, l’ultimo in ordine di tempo era stato Aiello nel 2021 con il brano “Ora” che, come da tradizione sanremese, a un poco lusinghiero venticinquesimo posto (il penultimo), associò in seguito un buon successo commerciale.

Per scovare altri precedenti analoghi, però, bisogna riavvolgere le lancette di parecchi anni. Il primo in assoluto fu Fabio Trioli che, insieme a suo fratello Gino, era una sorta di dominatore della scena musicale cosentina degli anni Sessanta.

La grande chance per lui arrivò nel 1971, quando fu chiamato in extremis per sostituire Fausto Leali che avrebbe dovuto esibirsi in coppia con “I Giganti”. Trioli e il celebre complesso vocale cantarono un brano complicatissimo – s’intitolava “Il viso di lei” – struggente e sofisticato dal punto di vista orchestrale, in perfetta linea con il sound dei Seventies, ma furono eliminati al termine della prima serata. L’ottimo Trioli non avrà più un palco così importante su cui esibirsi, ma la sua carriera è proseguita – e prosegue ancora oggi – a ottimi livelli.

Nel caso di Flavia Fortunato, invece, è lecito parlare di “veterana” del Festival. A soli 19 anni, nel 1983, partecipa nella categoria Debuttanti con “Casco blu” e si ferma al tredicesimo posto, ma l’anno successivo arriva la consacrazione con “Aspettami ogni sera”, pezzo dal ritornello coinvolgente e in perfetto stile anni Ottanta, che le consente di ottenere il terzo posto fra le nuove proposte.

Da allora ha inizio una parabola ascendente che la porta a diventare una stella della tv e anche del teatro. Torna a Sanremo per altre quattro volte, tre fra il 1986 e il 1988 senza particolare fortuna, e l’ultima nel 1992 in tandem con Franco Fasano con “Per niente al mondo”, brano che si piazza a un lusinghiero settimo posto. Dopo la nascita dei suoi figli, si ritira dal mondo dello spettacolo.