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17/10/2022 ore 10.41
Societa

Calabresi residenti all’estero, Cosenza è la provincia più “abbandonata”

Nella top-10 della nostra regione, sette appartengono all'area bruzia. Corigliano Rossano in testa con 14.093, appena fuori dal podio San Giovanni in Fiore e Fuscaldo. Acri ne ha più di Cosenza
di Antonio Clausi

È Corigliano Rossano il comune che vanta il triste primato di calabresi residenti all’estero: sono 14.093. Lo si evince dalla tabella pubblicata da “Calabria. Terra dei Padri”, progetto promosso dalla Regione come contributo al “turismo genealogico” o “di ritorno”. L’obiettivo è dedicare un intero anno solare (da gennaio a dicembre 2023) al rilancio e alla valorizzazione all’estero del patrimonio storico, culturale e turistico della Calabria, al fine di incentivare il ritorno fisico dei calabresi sparsi in tutto il mondo, perché nel 2024 possano riunirsi nella propria terra in occasione del “Giubileo dei Calabresi.

Dopo la città ionica, ci sono Lamezia Terme e Reggio Calabria. Entrambe, strana curiosità, si attestano a 9.281. Nella top-10, tuttavia, c’è molto Cosentino, anche grazie alla vastità del territorio bruzio. San Giovanni in Fiore si ferma a 6.228,Fuscaldo a 5.164Prima di Cariati (4.604), Acri (4.581) e proprio il capoluogo Cosenza (4.537) viene Bagnara Calabra con 4.651.

I dati possono essere rintracciati nel Rapporto Italiani nel Mondo 2021 – Fondazione Migrantes”, secondo cui oggi sono oltre 430mila i calabresi residenti all’estero e iscritti all’AIRE (Anagrafe Italiani Residenti all’Estero). Sono ben 4.594 quelli partiti solo nell’ultimo anno, e diretti perlopiù verso Argentina, Germania, Svizzera, Francia, Australia, ma anche Canada, Brasile, Stati Uniti e Regno Unito.

Quello che colpisce, però, è l’incidenza dei residenti all’estero che talvolta ha in relazione alla popolazione residente in loco. E qui, più si parla di comuni piccoli, più le percentuali sono incredibili. Prendiamo, ad esempio, Paludi in provincia di Cosenza. Vanta 1.007 residenti nel territorio di appartenenza e 1972 all’estero per una percentuale di incidenza del 195,8%. San Pietro in Amantea (Cs) ce l’ha del 168,2%, Torre di Ruggiero (Cz) del 159,5%. Per farla breve, in Calabria la percentuale l0incidenza si attesta di media intorno al 22,9%, ma fotografa un progressivo abbandono della regione specialmente dai territori lontani dai capoluoghi o dai centri attrattivi. In questi casi è la qualità della vita a stabilire il futuro di giovani e di interi nuclei familiari.

Allargando il campo all’intero territorio nazionale, la Sicilia, con oltre 798 mila iscrizioni, è la regione con la comunità più numerosa di residenti all’estero. La seguono, a distanza, la Lombardia (+561 mila), la Campania (quasi 531 mila), il Lazio (quasi 489 mila), il Veneto (+479 mila) e quindi la Calabria

Sono tre le grandi comunità di cittadini italiani iscritti all’AIRE: nell’ordine, Argentina (884.187, il 15,6% del totale), Germania (801.082, 14,2%) Svizzera(639.508, 11,3%). Seguono, a distanza, le comunità residenti in Brasile (poco più di 500 mila, 8,9%), Francia (circa 444 mila, 7,9%), Regno Unito (oltre 412 mila, 7,3%) e Stati Uniti (quasi 290 mila, 5,1%).

Secondo il Rapporto di cui sopra, chi ha lasciato l’Italia per l’estero da gennaio a dicembre 2020 lo ha fatto prevalentemente dal Centro-Nord (69,5%). Tutte le regioni, ad esclusione dell’Umbria (+44 unità), presentano saldi negativi nell’ultimo anno: la Calabria si attesta a -1.789.

“Calabria. Terra dei padri” è un intervento di marketing territoriale, promosso dalla Regione Calabria e gestito da Fincalabra, finalizzato all’internazionalizzazione del sistema produttivo regionale ed all’incremento delle presenze turistiche regionali. È incentrato su azioni di sensibilizzazione del senso di identità ed appartenenza delle nuove generazioni di calabresi all’estero, vale a dire i discendenti di seconda e terza generazione delle persone emigrate alcuni decenni fa verso l’Europa e i Paesi d’Oltreoceano. Un bacino potenziale di milioni di calabresi.