Calabria Film Commission, niente sorprese: Anton Giulio Grande è il nuovo presidente
Se qualcuno si aspettava un colpo di scena, dovrà accontentarsi di un copione già scritto. Dopo due mesi dalla scadenza del bando per la ricerca del nuovo presidente della Calabria Film Commission, oggi il presidente della regione Roberto Occhiuto ha confermato lo stilista di Lamezia Terme Anton Giulio Grande, al secolo Antonio Grande, come presidente. Il suo nome di battesimo era comparso nella short list pubblicata sul sito della Regione Calabria a qualche settimana dalla chiusura delle candidature.
Tra i nomi degli aspiranti c’era anche quello di Paride Leporace, giornalista, con alle spalle una lunga esperienza a capo della Lucania Film Commission, e di Giuseppe Citrigno, ultimo presidente della Fondazione Calabria Film Commission prima della lunga pausa commissariale. Giovanni Minoli, commissario sotto il governo Santelli, aveva preso le redini dell’ente a titolo gratuito, mentre Anton Giulio Grande, ha percepito fino alla scadenza 65mila euro all’anno.
Insomma niente sorprese sul fronte, perché le voci sulla conferma di Grande, si erano rincorse appena dopo la pubblicazione della lista dei papabili (tra cui comparivano oltre a Leporace e Citrigno, Maurizio Paparazzo, Massimiliano Serrao, Anna Cipparrone, Francesco Maggiore, Natalina Spanò, Giuseppe Bruno, Nicola Acunzo, Gianpaolo Bevilacqua, Fernando Muraca).
Solo qualche giorno fa, il consigliere regionale del Pd, Ernesto Alecci, aveva depositato un’interrogazione al presidente della giunta regionale, Roberto Occhiuto, proprio sulla questione della nomina del nuovo presidente della Calabria Film Commission. Il consigliere aveva sottolineato anche come il sito della Fondazione, alla sezione “Trasparenza”, non fosse poi così trasparente. Da un paio di anni, infatti, i contenuti delle determinazioni (che riportano rimborsi, spese, trasferte, liquidazioni, impegni di spesa) non sono consultabili (prima erano regolarmente aggiornati e leggibili). «La qualità delle informazioni riportate nella sezione “Amministrazione trasparente” del sito istituzionale risulta estremamente insufficiente, particolarmente, in termini di completezza dei dati riportati» ha dichiarato, chiedendo a Occhiuto se «in qualità di socio, non intenda dare istruzioni al management della Fondazione (che, riporta Alecci, ha un bilancio di oltre 20 milioni di euro) al fine di adempiere con immediatezza agli obblighi di trasparenza in modo esaustivo, avendo particolare cura per le informazioni relative agli atti di spesa e a quelle concernenti collaboratori e consulenti».