Capomolla all’Unical: «Pugno duro e repressione contro le droghe»
Il procuratore della Repubblica di Cosenza ospite del docente di Pedagogia dell’Antimafia, Giancarlo Costabile, ha parlato a un’aula Solano gremita: «Anche le droghe leggere ormai hanno princìpi attivi molto più forti rispetto a qualche anno fa»
Parlare con i giovani per far comprendere loro l’importanza del contrasto allo spaccio. Fra i cubi dell’Unical, in un’aula Solano completamente piena, il procuratore della repubblica di Cosenza, Vincenzo Capomolla, ha incontrato gli studenti del corso di Pedagogia dell’Antimafia, tenuto dal professore Giancarlo Costabile. Argomento della discussione, la necessità della lotta contro la diffusione di sostanze stupefacenti.
Droga e armi nell’area urbana di Cosenza: la nuova indagine sui traffici illeciti«Un territorio come quello di Cosenza è un territorio purtroppo funestato dalla diffusione e dall’uso di sostanze stupefacenti – ha spiegato il procuratore – anche con eventi infausti che si sono verificati negli ultimi tempi. Occorre dunque una maggiore sensibilizzazione non solo all’evitare la droga, ma anche a percepirne maggiormente il pericolo».
Droghe non più leggere: «Princìpi attivi elevatissimi»
L’argomentazione del procuratore di Cosenza non è casuale: secondo lo stesso Capomolla, infatti, anche le droghe cosiddette leggere non lo sono ormai più di tanto «perché – spiega – contengono principi attivi elevatissimi rispetto a quelli che presentavano anche solo qualche anno fa». E questo, per il procuratore, significa soltanto una cosa: «Occorre mettere in campo ogni sforzo sul piano della repressione sia del mercato della sostanza stupefacente sia dello spaccio locale. Contestualmente – aggiunge – bisogna creare anche una sorta di rete di protezione per i soggetti più esposti all’introduzione dell’uso, i giovani prima di tutto».
I saluti istituzionali, in assenza del Rettore Gianluigi Greco, fuori sede per ragioni lavorative, sono stati portati dal prorettore Stefano Curcio, che plaude all’iniziativa di Costabile: «Questi eventi sono fondamentali – spiega – perché l’Università fra i suoi ruoli istituzionali deve essere un ponte anche con la società e con le famiglie». Sia Curcio sia Capomolla sono stati omaggiati di due icone, una raffigurante Gesù Maestro e l’altra San Pietro.
L’iniziativa di Fazio: «Alzatevi in piedi contro la mafia»
Fra i relatori anche Beniamino Fazio, capo del centro operativo della Direzione investigativa antimafia di Catanzaro. Nel corso del suo intervento, Fazio ha puntato il dito contro la mancanza di solidarietà nei confronti dei magistrati. E si è rivolto poi agli studenti: «Oggi vi chiedo di alzarvi in piedi contro la mafia, in favore, in appoggio a magistrati come il qui presente Vincenzo Capomolla, come Nicola Gratteri. C’è qualcuno che si vuole alzare in piedi contro la mafia?». Un invito raccolto prima da una studentessa, seguita poi da tutti i suoi colleghi. Una marea di ragazzi che si alza in piedi e applaude contro la criminalità organizzata. Un bel messaggio che arriva dalle aule dell’Università della Calabria.