C’era una volta l’Officina delle Arti, ma ora non c’è più
Sono passati solo pochi mesi dalla morte del suo fondatore, Eduardo Tarsia, ma la resistenza ostinata nulla ha potuto contro la crisi imperante, e la sua Officina delle Arti ha dato il suo addio in modo definitivo e silenziosamente. Una brutta perdita per la città di Cosenza che non è riuscita a proteggere un luogo prezioso, fonte di luce per un centro storico spesso ingoiato nel buio. Ha animato, con le sue attività culturali o di semplice divertissement, un quartiere trascurato di grande bellezza, rendendolo luogo di incontri culturali e di impegno sociale, coniugando l’anima festaiola a un’aria di tempo passato, ora remoto e senza futuro.
Nata nel cuore della città di Cosenza, dalle ruggini di un vecchio fabbricato dell’Enel, la prima centrale di produzione di corrente elettrica di una città che guardava per la prima volta il progresso in viso, L’Officina sorse per la volontà di Eduardo Tarsia, padre e creatore di un sogno, che lì vide non un rudere, ma l’inizio di una nuova avventura.
L’edificio finì all’asta e Tarsia se lo aggiudicò in modo audace. La sfida vera, tuttavia, era di là da venire, perché lo stabile versava in condizioni disastrose. Eduardo, nonostante tutto, riuscì a vedere tra quelle rovine il suo teatro.
La fase iniziale della ristrutturazione fu caratterizzata da ostacoli e difficoltà finanziarie fino alla svolta, quando un giovane attore, anche operaio edile di mestiere, si unì alla causa, dando una grande mano nella ristrutturazione dell’edificio. Amici e volontari si rimboccarono le maniche cercando materiale da recupero che potesse trasformarsi in una seduta, un tavolo, una Quinta, un pannello, un quadro.
Nel 2010, a lavori ancora in corso, il Teatro Officina delle Arti venne finalmente aperto al pubblico, ma il tempo con lui è stato tiranno.
Non sono bastati i tentativi di un anno fa ad aprire possibilità. Adesso è l’ora del commiato, Eduardo non è più e anche il suo teatro chiude il sipario. Le luci, quelle aranciate caratteristiche di quel luogo, sono spente. Lo spettacolo è finito.