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26/07/2025 ore 16.37
Societa

Cgil: «Morti sul lavoro, basta indifferenza. Servono investimenti, controlli e nuove regole»

La Cgil denuncia l’ennesima tragedia sul lavoro e chiede interventi strutturali sulla sicurezza, a partire dalla gestione del caldo record nei cantieri, fino al potenziamento degli ispettorati

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La Cgil denuncia l’ennesima tragedia sul lavoro e chiede interventi strutturali sulla sicurezza, a partire dalla gestione del caldo record nei cantieri fino al potenziamento degli ispettorati. «La sicurezza deve essere una priorità assoluta: non si può continuare a morire di lavoro».

«Si continua a morire di lavoro»

«Si continua a morire di lavoro costantemente, quasi come se fosse un effetto inevitabile – scrive la Cgil – ed è invece la più grande responsabilità di un sistema che persevera nell’indifferenza o, peggio ancora, sceglie consapevolmente di non avviare azioni e investimenti risolutivi in materia di salute e sicurezza sui luoghi di lavoro».

Caldo record e cantieri operativi

Il sindacato evidenzia come l’emergenza caldo non possa essere affrontata con semplici ordinanze regionali, mentre «i cantieri restano pienamente operativi anche nelle ore più critiche».

Da qui la richiesta di una nuova disciplina sugli orari di lavoro estivi, con attivazione della cassa integrazione nelle ore da bollino rosso.

La recente morte di un operaio edile a Praia a Mare, probabilmente legata alle alte temperature, «pone un problema anche di controlli: a che servono le ordinanze se poi non se ne verifica l’applicazione?»

Ispettorati senza risorse

Secondo la Cgil, manca «un utilizzo strategico degli Ispettorati del lavoro, su cui non si investe». È «paradossale che la sicurezza sia un’emergenza e che proprio l’Ispettorato del Lavoro sia l’unica amministrazione esclusa dall’incremento del salario accessorio», con ispettori senza strumenti digitali e legislativi adeguati.

Formazione falsa e rischi nei cantieri

La tragedia di Napoli, con tre operai precipitati da un ponteggio, apre interrogativi su formazione e sicurezza:

«Il ponteggio era a norma?» «Chi lo aveva montato era formato?»

«Gli operai avevano dispositivi salvavita?» Il sindacato denuncia la diffusione di attestati fittizi di formazione e di assunzioni con qualifiche non corrispondenti alle mansioni: «Prassi che consentono grandi risparmi, ma che uccidono esseri umani in modo inaccettabile e inspiegabilmente tollerato. La sicurezza deve essere una priorità assoluta. Sulla sicurezza bisogna cambiare rotta, investire, pianificare, intervenire in modo mirato e non episodico. La sicurezza deve essere una priorità assoluta – conclude la Cgil – per noi lo è e agiremo affinché lo sia per l’intero Paese».