Corigliano Rossano, cani curati e restituiti al territorio: il Comune avvia il modello “rientro controllato”
L’assessore Madeo: «Sterilizzazioni, registrazione e referenti sul territorio: così evitiamo nuove nascite e favoriamo le adozioni». La Commissione Ambiente: «Il vero problema restano gli abbandoni»
A Corigliano Rossano si consolida una linea operativa che unisce visite veterinarie, registrazione e ritorno nei punti di provenienza. Gli animali vengono curati nelle strutture abilitate, stabilizzati e riportati sul territorio, dove un referente osserva il gruppo locale e aggiorna gli uffici competenti. L’assessore Francesco Madeo illustra il percorso avviato: «Oggi abbiamo proseguito con le rimesse degli animali già curati. Sono soggetti vaganti che abbiamo accolto nelle strutture comunali e sanitarie, visitato, sterilizzato e registrato. L’autorità veterinaria ha rilasciato il certificato di idoneità e ora tornano nei luoghi di origine. Lo scopo è limitare le nascite per impedire nuove presenze vaganti».
Madeo aggiunge: «Il ritorno avviene nelle zone in cui vivevano, dove sono riconosciuti dal gruppo locale. Ogni cane è seguito da un referente che osserva le condizioni e segnala ogni necessità. Il percorso dura mediamente cento trenta giorni: cure, vaccinazioni e registrazione. Finora ne sono tornati undici e molti sono stati poi accolti in famiglia. Questo metodo velocizza le sterilizzazioni e sostiene anche le adozioni». L’assessore conclude: «Ridurre il randagismo significa evitare nuove nascite. Dopo gli animali comunali è essenziale sensibilizzare anche i proprietari, perché solo così si previene l’abbandono e si garantisce una presenza ordinata».
Un ruolo centrale lo ricopre anche la Commissione Ambiente. La presidente Lorena Vulcano evidenzia l’importanza della collaborazione: «Ogni giorno riceviamo molte segnalazioni sui social. Contattare noi o i volontari è sempre la scelta migliore: si può intervenire sulla madre, sterilizzarla e poi aiutare i piccoli. Il problema principale sono gli abbandoni, perché nonostante le sterilizzazioni e le rimesse, se gli abbandoni continuano avremo sempre nuovi animali difficili da intercettare».
Vulcano chiarisce il valore del rientro controllato: «La rimessa permette all’animale non aggressivo di tornare libero nei propri spazi. Una vita intera in un box non è vita. Questo percorso ridà dignità e ogni cane lo mostra nello sguardo. La popolazione deve comprendere che fanno parte del territorio, non sono pericolosi e hanno bisogno solo di acqua e cibo. Qui interviene il referente che segue il gruppo per tutta la vita». La presidente si sofferma anche sui gruppi numerosi: «Quando si vedono sette otto cani insieme è naturale provare timore. Ma queste aggregazioni si formano quando ci sono soggetti non sterilizzati. Con il lavoro in corso i gruppi si ridurranno. La sterilizzazione resta il cardine per una presenza equilibrata». L’amministrazione, i volontari e i cittadini partecipano così a un percorso che punta a ordine, rispetto e attenzione verso ogni esemplare.