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05/06/2025 ore 17.47
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Cosenza celebra il 211° anniversario dell’Arma dei Carabinieri - VIDEO

Autorità civili, militari e religiose, studenti e cittadini riuniti in Piazza dei Bruzi per onorare l’Arma. Commovente omaggio ai caduti e riconoscimenti ai militari distintisi.
di Redazione

Questa mattina, a Cosenza, presso la Piazza dei Bruzi antistante la Caserma “Paolo Grippo”, storica sede dell’Arma cosentina, è stato celebrato il 211° Annuale di Fondazione dell’Arma dei Carabinieri, ricorrenza che si celebra in tutta Italia e fissata il 5 giugno di ogni anno a perenne ricordo del conferimento della prima Medaglia d’oro al valor militare – avvenuto il 05 giugno 1920 – per il contributo fornito dall’Arma all’Italia durante la Prima Guerra mondiale.  La cerimonia   è avvenuta al cospetto delle più alte autorità militari, civili e religiose cittadine, nonché dei rappresentanti di tutte le associazioni militari e combattentistiche d’arma.

Erano presenti, tra le autorità civili, Sua Eccellenza il Prefetto Rosa Maria Padovano, il Procuratore della Repubblica di Cosenza, dott. Vincenzo Capomolla, il Procuratore della Repubblica di Castrovillari, dott. Alessandro D’Alessio, e il Procuratore della Repubblica di Paola, dott. Domenico Fiordalisi. Hanno inoltre preso parte alla cerimonia il Presidente della Provincia di Cosenza, dott.ssa Rosaria Succurro, il Sindaco della Città di Cosenza, avv. Franz Caruso, il Questore Giuseppe Cannizzaro, il Provveditore agli Studi di Cosenza, dott.ssa Loredana Giannicola, e il Magnifico Rettore dell’Università della Calabria, chiarissimo prof. Nicola Leone. Tra le autorità militari, si segnala la presenza del Comandante Provinciale della Guardia di Finanza e del Comandante Provinciale dei Vigili del Fuoco. È stato infine rivolto un deferente pensiero alle autorità religiose diocesane, in particolare all’Arcivescovo di Cosenza-Bisignano e all’Eparca di Lungro.

La cerimonia, presieduta dal Comandante Provinciale dell’Arma dei Carabinieri di Cosenza, Colonnello Andrea MOMMO, ha preso il via alle ore 09.30 con lo schieramento di un reparto di formazione in armi, composto da un blocco di Carabinieri in Grande Uniforme Speciale, uno di Comandanti   di Stazione della linea territoriale, uno di militari dell’Arma Forestale e l’ultimo dai Carabinieri di specialità rappresentati da artificieri, ciclisti, motociclisti, N.A.S., N.I.L., radiomobilisti, Carabinieri sciatori, Carabinieri per la Tutela del  Patrimonio Culturale.

Al termine della lettura solenne del messaggio del Presidente della Repubblica, Sergio MATTARELLA, e del Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Generale di Corpo d’Armata Salvatore     LUONGO, il Comandante Provinciale unitamente al Prefetto di Cosenza ed alle più alte cariche Istituzionali presenti, hanno testimoniato la profonda vicinanza dell’Arma dei Carabinieri e delle Istituzioni alle vedove dei militari caduti in servizio e nell’adempimento del dovere, omaggiandole con fiori simbolo del reale affetto e della commossa riconoscenza nei confronti di coloro che hanno testimoniato il più profondo significato del “servire sino al più alto sacrificio”.  Dopo aver conferito le tradizionali ricompense ai militari distintisi in alcune delle tante attività di Polizia Giudiziaria e nelle meritorie azioni di soccorso alla popolazione, quale giusto riconoscimento per lo straordinario impegno, la dedizione ed il personale sacrificio evidenziati da alcuni militari in delicate e pericolose circostanze.

Nel corso della sua prolusione, il Comandante Provinciale dei Carabinieri di Cosenza ha voluto rivolgere a tutti i Carabinieri in servizio, alle Autorità presenti e ai numerosi cittadini presenti, il proprio personale ringraziamento per le attestazioni di vicinanza all’Arma, richiamando l’indissolubile unione tra le comunità locali e i presidi territoriali della Benemerita. Il Colonnello MOMMO ha quindi tracciato un sintetico bilancio delle attività istituzionali svolte nell’ultimo anno. Sono stati evidenziati i successi sul fronte della lotta alla criminalità con il prezioso e quotidiano coordinamento svolto dalle    autorità giudiziarie distrettuali e ordinarie, con le quali si è saldato un rapporto di univocità e condivisione finalizzato al raggiungimento di obiettivi programmatici di contrasto al crimine organizzato e comune. Al di là dei significativi dati statistici riepilogati in chiave preventiva e repressiva, che affermano il pieno e costante impegno dei Carabinieri cosentini e la piena sinergia tra tutte  le componenti  territoriali e specialistiche, il  Colonnello MOMMO  ha  voluto sottolineare la rinnovata capacità dell’Arma  dei Carabinieri di percepire  e analizzare le continue  evoluzioni  della  delinquenza, adeguando   il modello operativo con flessibilità e duttilità, ponendo  a    caposaldo della  struttura ordinativa la Stazione Carabinieri,  incisivo sensore di prossimità e duttile   strumento per la comprensione dei mutevoli  fenomeni sociali. Il Comandante Provinciale ha  inteso sottolineare, inoltre, il significativo contributo offerto dalle  componenti   provinciali e  regionali   dell’Arma Specialistica (NAS, NIL, NOE, Carabinieri Forestali, TPC) a tutela della salute, della tipicità e genuinità dei  prodotti alimentari, del lavoro, della biodiversità e dell’intero patrimonio boschivo  e naturale,  richiamando le  operazioni disposte  dal Comandante di Legione  ed effettuate, nel periodo, a tutela della biodiversità e degli ecosistemi terrestre e marino della Provincia. Nell’anno   in corso, ha proseguito il Colonnello MOMMO, l’Arma è stata impegnata nella sua globalità a rendere al cittadino una preziosa funzione sociale a vantaggio delle fasce più deboli della popolazione, coinvolgendo tutte le componenti della società, famiglie, Scuola, Chiesa in uno con Enti pubblici e sociali.

L’azione dell’Arma è stata particolarmente attenta alle fasce della popolazione più fragili ed esposte alla criminalità, anziani, donne e ragazzi, aiutando i primi, con il supporto delle Diocesi e delle Parrocchie  del territorio, a riconoscere le molteplici truffe realizzate a loro danno ed organizzando, in sinergia con gli istituti scolastici di tutti i livelli d’istruzione, mirati incontri con gli studenti finalizzati ad approfondire le molteplici tematiche connesse con il rispetto della legalità, avvicinare i giovani alle Istituzioni e diffondere principi e ideali di libertà, uguaglianza e giustizia.

Oggi erano presenti le rappresentanze, festose e colorate, degli alunni dell’Istituto Comprensivo di Commenda di Rende, dell’Istituto Comprensivo musicale Don Milani-De Matera di Aprigliano, con coro e orchestra che hanno allietato la cerimonia, e dell’Istituto Superiore alberghiero Mancini     Tommasi di Cosenza, cui il Comandante Provinciale ha rivolto il suo saluto e il suo ringraziamento per i contributi offerti  all’organizzazione della cerimonia, conferendo loro specifici attestati di partecipazione  ed affermando che ogni Carabiniere sarà sempre al loro fianco per garantire la giusta sicurezza nel  godimento dei diritti e ogni contributo alla formazione di cittadini sempre più consapevoli dei propri doveri.

Al termine della cerimonia, gli ospiti e i bambini delle scuole, invece, hanno potuto visitare alcuni stand organizzati dai Carabinieri Forestali all’esterno del plesso militare, ove sono state fornite informazioni relative alla tutela del patrimonio naturale italiano e della biodiversità, intrattenendosi successivamente al sobrio rinfresco organizzato dagli studenti dell’Istituto Superiore alberghiero Mancini Tommasi di Cosenza.

La   cerimonia odierna, restituisce, ancora una volta, alla Provincia di Cosenza, la cifra dell’impegno  e della costante  abnegazione  che i Carabinieri garantiscono alle Istituzioni e al territorio, servendo le popolazioni e le comunità locali, altresì  esprimendo solidarietà a chi ha più bisogno e agendo nei confronti di chi sbaglia, con umana determinazione e fermezza rispettosa della dignità umana.

Di seguito il discorso integrale del comandante provinciale

Signore e Signori buongiorno!

Oggi ricorre il 211° annuale della fondazione dell’Arma dei Carabinieri.

Apro – a nome mio, di tutti i colleghi schierati e di quelli di ogni ordine e grado qui presenti – con un deferente omaggio ai Gonfaloni e ai Labari, simboli del nostro passato e memoria della storia dei territori cosentini.

Ora il mio sentito ringraziamento – per la loro presenza e per aver voluto festeggiare con noi questa importante ricorrenza – a S.E. il Prefetto di Cosenza (fedele e attento interprete di quell’efficace modello di coordinamento tra le forze di polizia al quale l’Arma aderisce con piena convinzione, che mai ha fatto venir meno il Suo sostegno e la Sua tempestiva vicinanza, esprimendomi costantemente l’apprezzamento per l’operato dell’Arma nella Provincia), alle Eccellenze Reverendissime di Cosenza, Cassano e Lungro qui presenti (per la loro guida pastorale, soprattutto nei momenti di maggiore tensione emotiva), al Signor Sindaco della città di Cosenza (che ha permesso di festeggiare con la città e nella città in questa splendida cornice, che rappresenta il cuore della terra bruzia), al Presidente della Provincia (che ha condiviso le proposte dell’Arma per migliorare la sicurezza del territorio, gestendo annose problematiche relative a progettualità infrastrutturali complesse), ai Presidenti dei Tribunali e ai Procuratori della Repubblica di Cosenza, Castrovillari e Paola (per il loro costante supporto anche in presenza di difficoltà e per la loro direzione sempre attenta), al Magnifico Rettore dell’Università della Calabria (che ha accolto con estremo favore l’esigenza di aggiornamento professionale dell’Arma su temi di estrema attualità come l’intelligence e le minacce emergenti, la cybersicurezza e i rischi connessi, e per finire l’intelligenza artificiale e la relativa disciplina giuridica), a tutti i Sindaci che hanno inteso aderire all’invito (vicini all’Arma, avendo assunto iniziative per migliorare le nostre caserme anche grazie alla preziosa disponibilità della Regione Calabria), alle altre Autorità civili, ai colleghi e amici delle Forze di polizia (tra i quali il Signor Questore), delle Forze Armate e dei Vigili del Fuoco (con i quali condivido il quotidiano operare in un clima di assoluta serenità, con l’orgoglio di riconoscerci in comuni valori ideali), ai rappresentanti delle Associazioni Professionali a carattere Sindacale Militare (sempre attente alle esigenze dell’Arma in questa Provincia tanto estesa, proponendosi con spirito condivisivo e collaborativo per prospettare soluzioni migliorative), alle Associazioni d’Arma, ai colleghi delle 21 Sezioni della Provincia dell’Associazione Nazionale Carabinieri e dell’Associazione Nazionale Forestali (commilitoni in congedo, come sempre presenti ad attestare i vincoli di colleganza e di solidarietà che ci legano), ai rappresentanti della Croce Rossa e della Protezione civile (sempre pronti a garantire la loro presenza anche nei momenti addestrativi), agli inviati dei media (con i quali ho inteso condividere un rapporto aperto e dialogante nel rispetto dei vincoli imposti dall’art. 329 del c.p.p.), alle VEDOVE e agli orfani dei colleghi che sono venuti a mancare – taluni anche prematuramente e qui il mio pensiero va all’App. Sc. Guido SCARPATI e al Mar. Magg. Fabio POLVERE – e ancora ai gentili e graditi ospiti qui convenuti.

Un grazie speciale a quanti ci hanno aiutato per l’organizzazione di questa cerimonia, tra i quali mi pregio menzionare il Sindaco di Spezzano della Sila per aver messo a disposizione i gazebo presenti in questa piazza e la Dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale con il suo staff, per aver permesso la partecipazione delle scuole qui rappresentate dagli studenti degli Istituti Comprensivo di Rende-Commenda e Comprensivo musicale Don Milani-De Matera di Cosenza e Aprigliano, che allietano questa cerimonia intonando e suonando alcuni brani, non tralasciando i giovani cuochi dell’Istituto Superiore alberghiero Mancini Tommasi Todaro Cosentino di Cosenza, che metteranno alla prova la nostra forza di volontà, deliziandoci al termine di questo momento solenne.  

Dopo le espressioni di gratitudine, un richiamo alla storia. Le Regie Patenti del 13 luglio 1814 – istitutive dell’Arma dei Carabinieri – statuirono, tra l’altro, di vegliare al mantenimento del buon ordine, con l’obbligo di raccogliere informazioni e di vigilare sulle persone sospette; oggi il Regolamento Generale dell’Arma, il Codice dell’Ordinamento Militare e il Regolamento dell’Ordinamento militare riprendono il medesimo indirizzo che continua a caratterizzarci, quale Forza militare di polizia, con funzioni esclusive di polizia militare, nonché di polizia forestale, ambientale e agroalimentare, dedita alla sicurezza dei cittadini, alla loro incolumità e alla tutela della proprietà, svolgendo inoltre le funzioni di struttura operativa del servizio nazionale di protezione civile. I predetti assetti normativi sanciscono altresì l’importanza dell’iniziativa, del senso di responsabilità e dell’adempimento dei propri doveri con tutto lo slancio di cui si è capaci. Perciò, anche il semplice Carabiniere dev’essere perfettamente convinto che egli risponde personalmente delle sue azioni, in e fuori servizio, dovendosi comportare in modo ineccepibile, nel rispetto della disciplina e dei valori che devono caratterizzarci, valori di abnegazione, equilibrio, fedeltà, onestà, responsabilità, rispetto, solidarietà, trasparenza e umiltà che tutti noi dobbiamo esprimere e possedere, ancor più perché Carabinieri, affinché si cementi con convinzione che il credo nelle mentovate qualità debba costituire il foraggio del quotidiano operare in favore di tutti coloro che invocano il nostro aiuto, senza distinzione alcuna come recita l’art. 3 della nostra Costituzione, nel rispetto della formula del giuramento prestato, dai contenuti profondi e sempre attuali, con il quale abbiamo espresso la nostra fedeltà per vocazione e non per imposizione, a tutela della società che ci circonda, delle comunità che ci vengono affidate, impegnandoci solennemente a operare per l’assolvimento dei compiti istituzionali con disciplina, onore e consapevole partecipazione, senza risparmio di energie fisiche, morali e intellettuali, affrontando – se necessario – anche il rischio di dedicare la vita per il bene della patria e per la tutela della collettività, come hanno fatto molti nostri Caduti, onorati questa mattina con la deposizione di una corona presso la lapide del ricordo ubicata all’interno della caserma Grippo, posta alle Vostre spalle.

Il 5 giugno, oggi come ieri, si celebra la festa dell’Arma dei Carabinieri, in onore della 1^ medaglia d’oro al valor militare concessa alla bandiera dell’Arma per l’eroica partecipazione alla Prima Guerra Mondiale con la seguente motivazione: “RINNOVELLÒ LE SUE PIU FIERE TRADIZIONI CON INNUMEREVOLI PROVE DI TENACE ATTACCAMENTO AL DOVERE E DI FULGIDO EROISMO, DANDO VALIDISSIMO CONTRIBUTO ALLA RADIOSA VITTORIA DELLE ARMI D’ITALIA”.

La bussola che ci guida è la militarità, che deve essere corroborata da competenza, professionalità e semplicità d’intenti, adeguando le nostre azioni in ragione della velocità moltiplicatrice con cui e in cui si evolve il mondo che ci osserva, nella convinzione silente che il nostro sacrificio possa costituire aiuto per gli altri, nel sistema di sicurezza partecipata e di legalità diffusa, condiviso con le altre Forze di polizia e da queste insieme tutelato in unione di intenti con la Prefettura e le quattro Procure della Repubblica di Catanzaro, Cosenza, Castrovillari e Paola, ispirandoci a quei sentimenti di giustizia che fanno sentire il nostro quotidiano operare come appagamento rispetto a qualunque percezione di stanchezza, perché la migliore gratificazione deve essere quella che ci perviene dalla risposta dei cittadini, perché di fronte alle ingiustizie il nostro lavoro per contrastarle deve soddisfare il nostro ego, perché il semplice e piccolo grazie deve costituire lo stimolo per carburare ancora, per crogiolare la linfa vitale del nostro essere militari, del nostro spirito di servizio, della nostra insita motivazione, nell’orgoglio di indossare gli alamari, nella convinzione che servire per il bene della comunità debba costituire il sentimento più profondo in tutti noi, per proteggere, consigliare e aiutare il prossimo. Coraggio, efficienza, fedeltà, passione, professionalità, senso del dovere, sicurezza e volontà costituiscono i valori di quel credo.

Sacrificio, dicevo, che deve essere promanazione di intimo convincimento, perché questo deve alimentare la nostra motivazione, consapevole, sostenuta e vibrante, per la tutela del prossimo, sempre, in ogni momento del nostro essere e sentirci Carabinieri, in servizio e non, consapevoli peraltro che in questa Provincia in 96 comuni su 150 e per circa il 64% della popolazione rappresentiamo l’unico presidio di polizia (tra Arma territoriale e forestale), continuando a mantenere saldezza negli intenti, tensione emotiva e morale anche dopo il servizio attivo, proponendoci in quegli ambiti che possono completare la nostra Istituzione come oggi continuano a fare i colleghi dell’Associazione Nazionale Carabinieri, chiaro esempio di legame istituzionale con l’Arma di ieri, che guida e forma quella del presente e così sarà per quella del futuro. L’Arma che loro hanno saputo costruire, con grande dedizione e straordinario altruismo. È questo un testimone ideale che, generazione dopo generazione, si tramanda e di cui noi oggi, Carabinieri in servizio, ci dobbiamo sentire fieri custodi. Sono questi i segni distintivi che devono ispirarci in uno con quelli che ci contraddistinguono come gli alamari che indossiamo sulle nostre uniformi e le fiamme sui nostri berretti.

L’odierna ricorrenza costituisce, come da consuetudine, anche l’occasione per tracciare un bilancio delle attività svolte, soffermandomi solo su alcuni dati che possono far meglio comprendere l’impegno sostenuto dall’Arma.

Nessun campo operativo è rimasto privo di attenzione: dai reati contro il patrimonio al traffico di stupefacenti, dalla tutela delle fasce deboli al contrasto al favoreggiamento dell’immigrazione clandestina; dall’attenzione alla sicurezza sui luoghi di lavoro alla protezione del consumatore, financo all’aggressione a contesti associativi e ai patrimoni illecitamente acquisiti.

In particolare, il NAS (Nucleo CC Antisofisticazione e Sanità) e il NIL (Nucleo CC Ispettorato del Lavoro) di Cosenza hanno operato rispettivamente nei settori della tutela della salute, della filiera alimentare e delle sofisticazioni, nonché in quello dello sfruttamento del lavoro e dell’impiego irregolare di manodopera extracomunitaria clandestina, oltre al contrasto all’intermediazione illecita, controllando complessivamente 1.137 aziende, attività che hanno consentito di elevare sanzioni am.ve per 1.115.000 euro, di sequestrare beni aziendali per un controvalore di 1.479.000 euro, nonché di segnalare 292 persone alle competenti autorità am.ve e 24 a quella Giudiziaria (delle quali 21 riconducibili al cd. caporalato), individuando altresì 233 lavoratori irregolari, di cui 151 in nero privi di qualunque tutela assicurativa e previdenziale con contestuale sospensione di 46 attività imprenditoriali.

In materia ambientale, il:

Per ciò che concerne nello specifico la linea Territoriale, le articolazioni del Comando Provinciale CC di Cosenza hanno perseguito 3.900 delitti (su un totale di 16.513) ovvero l’89% di quelli perpetrati in Provincia, traendo in arresto – in flagranza o su provvedimento dell’Autorità giudiziaria – 739 persone e deferendone in stato di libertà 5.065, delle quali ahimè ben 53 minori. Con riferimento alla violenza di genere voglio evidenziare un solo dato: il numero dei codici rosso nella Provincia sono stati addirittura 517 in meno di un anno. Per quanto attiene invece agli stupefacenti sono stati sequestrati oltre 152 kg di cocaina e 125 kg tra hashish e marijuana, mentre 262 sono state le armi sequestrate amministr.te o penalmente.

            I servizi di controllo del territorio sono stati più di 52.000, ai quali vanni aggiunti ulteriori 6.000 esperiti per le esigenze di ordine pubblico, per un impiego annuo, complessivo, di 115.754 Carabinieri, pari a oltre 317 Carabinieri al giorno, escludendo i servizi interni e di ricezione del pubblico.

Ho argomentato solo su alcuni aspetti distintivi per non dilungarmi, tenuto conto che le cifre di dettaglio saranno pubblicate dagli organi di stampa.

Alla capillarità dell’Arma territoriale e forestale, si aggiungono le unità del Btg. Mobile di Vibo Valentia, delle Squadre Operative di Supporto e di Intervento Operativo, che hanno affiancato l’Arma territoriale in occasione di eventi o semplicemente come rinforzo, senza dimenticare la peculiare expertise fornita dagli Artificieri del Comando Provinciale, dallo Squadrone Eliportato Cacciatori di Calabria, nonché dai Nuclei Cinofili ed Elicotteri di Vibo Valentia.

Tale impegno è stato edificato da ulteriori iniziative a tutela della sicurezza allargata e tese a esprimere maggiore vicinanza al territorio, tra le quali voglio ricordare:

In sintesi, la piena, convinta e incessante prossimità con il territorio e con i cittadini rappresenta l’impegno profuso dai Carabinieri per le comunità nelle quali viviamo, con la sfida di migliorarci quotidianamente, perché sentiamo la responsabilità del ruolo che ci è affidato nell’intercettare disagi e bisogni, al fine di garantire la libera fruizione dei diritti di ognuno, ma anche di assicurare il rispetto della dignità di tutte le persone, con la coscienza dell’autorità rivestita e la coerenza dell’esempio quotidiano. L’obiettivo è far sì che parlando dell’Arma, i cittadini possano orgogliosamente dire “i nostri Carabinieri” e in questo le Vostre Stazioni Carabinieri rappresentano la perfetta sintesi della vicinanza al territorio, assumendo sempre più una riconosciuta funzione sociale.

È un peso gravoso, il cui adempimento è indefettibile proprio perché l’Italia è un paese di borghi e contrade in cui 2/3 dei cittadini vivono in comuni la cui popolazione è inferiore ai 50.000 abitanti e quasi il 50% di queste comunità fa riferimento a Stazioni e Tenenze.

Concludo rivolgendo un deferente ricordo a tutti i Caduti dell’Arma, nell’anno, questo, in cui ricorre il 110° anniversario della “battaglia del Podgora” in cui i Carabinieri si distinsero nelle battaglie dell’Isonzo, del Carso, del Piave, sul Sabotino, sul San Michele e in particolare nei combattimenti sulle pendici del Podgora. Durante il conflitto caddero 1.400 Carabinieri; i feriti furono 5.000. Per il sacrificio furono conferiti ben 1.941 riconoscimenti onorifici.

Un sentito grazie a tutti i miei diretti collaboratori, ai Comandanti del Reparto Operativo, del Reparto Territoriale, delle Compagnie, delle Stazioni e ai loro diretti dipendenti per aver valorizzato gli intendimenti in precedenza descritti, volti a enfatizzare l’impegno dell’Arma in ogni Comune, impegno del singolo Carabiniere di ogni ordine e grado, così come Voi che siete qui schierati in rappresentanza dei colleghi dell’intera Provincia, ai quali va la mia più viva gratitudine per aver interpretato il credo di vicinanza e abnegazione verso gli altri, per il lavoro svolto indefessamente, spesso oscuro e scevro da protagonismi coerentemente alla secolare compostezza dell’Istituzione, “l’Arma della fedeltà immobile e dell’abnegazione silenziosa”, come ebbe a scrivere Gabriele d’Annunzio. Oggi, con i nostri 211 anni di storia, continuiamo a dare compiutezza al motto “nei secoli fedele”, perché possiamo aiutarvi. Quindi, aiutateci ad aiutarvi. Gratitudine anche alle nostre famiglie, perché il loro silenzio è la nostra forza, perché la loro vicinanza è la nostra sicurezza.

A tutti Voi – Autorità, colleghi e graditi ospiti – un affettuoso arrivederci, gratificati dalla Vostra sentita partecipazione, ma un grande grazie va anche ai cittadini cosentini che si sono affidati all’Arma. Viva l’Arma dei Carabinieri. Viva la Provincia di Cosenza. Viva l’Italia