Sezioni
29/03/2023 ore 15.13
Societa

Cosenza, Ciglio scrive a Caruso: «Riapra la palestra della scuola di via Roma»

Il dirigente scolastico torna anche sulla riapertura della strada. «I ragazzi, che prima avevano uno spazio dove prendere aria e svolgere attività fisica, ora semplicemente non ce l’hanno più»
di Redazione

di Massimo Ciglio*

Gentile signor Sindaco, le scrivo a nome della scuola che dirigo e, con buona approssimazione, a nome dei genitori e delle famiglie dei bambini e delle bambine frequentanti l’Istituto Comprensivo “via Roma – Spirito Santo” e in particolare la scuola primaria “Lidya Plastina Pizzuti” di via Roma e la scuola secondaria di I grado “GB. Vico” di piazza Cappello. Si tratta di questo: in entrambi i plessi gli alunni non possono svolgere le previste attività di educazione fisica. In particolare la palestra della scuola di via Roma è chiusa, come le è noto, dal dicembre 2018. Ciò significa che a giugno 2023 i bambini e le bambine di un intero ciclo concluderanno la scuola primaria senza aver mai fatto esperienza, in spazi idonei e attrezzati, di attività motoria e sportiva, con un evidente danno alla loro crescita consapevole e globale, al loro diritto, costituzionalmente garantito, allo studio e alla formazione.

Leggi anche ⬇️

Nel plesso di piazza Cappello, poi, non esiste proprio una palestra ma solo uno spazio aperto e per niente adatto e sicuro per i ragazzi. C’è poco da dire: noi adulti, pur consapevoli (a parole) dell’importanza di far acquisire ai nostri figli stili di vita che agevolino il loro benessere fisico e psichico e lo sviluppo armonioso della loro persona, poi ce ne dimentichiamo nelle nostre azioni quotidiane. Ed è una brutta cosa, specie se rivestiamo cariche nelle pubbliche istituzioni. Come peraltro è avvenuto nella questione della piazza: alla fine gli unici ad averci perso davvero sono stati loro, i ragazzi, che prima avevano uno spazio dove prendere aria e svolgere attività fisica e ora semplicemente non ce l’hanno più.

In quell’occasione molti di noi avevano capito che il suo ragionamento era più o meno questo: riapro il traffico veicolare su via Roma ma riapro pure la palestra. E tutto sommato poteva starci. Invece niente. In verità abbiamo fatto anche di più: abbiamo impoverito la città, visto che al termine delle attività didattiche quella palestra diventava un “luogo”, una sorta di quartier generale dello sport (al pomeriggio i bambini giocavano a basket, pallavolo, ping-pong, baseball, triathlon, scacchi), uno spazio dove si svolgevano incontri e feste (le comunità straniere, filippina soprattutto) oppure si allestivano mostre o semplicemente ci si riuniva. Sono tutte cose che lei conosce, che riguardano la qualità della nostra vita cittadina, e sulle quali sarebbe interessante potersi interrogare in tanti e approfonditamente. Ma oggi, in pieno spirito di collaborazione, le porrò solamente poche domande alle cui risposte è interessata non solo la scuola come istituzione pubblica ma anche una parte consistente della nostra comunità scolastica, che coincide quasi totalmente con cittadini elettori a cui il sindaco, per mandato, è in qualche modo tenuto a dare conto. Ecco le domande: