Cosenza, doccia fredda. Non è tra le finaliste per diventare Capitale della Cultura 2026
Il Ministero della Cultura ha reso noto che la Giuria per la selezione della città Capitale italiana della Cultura 2026, presieduta da Davide Maria Desario, ha scelto i 10 progetti finalisti dopo aver esaminato le 16 candidature pervenute. Non c’è la città di Cosenza che sperava di potersi giocare nei mesi successivi le proprie carte per strappare l’ambito riconoscimento.
Parteciperanno, dunque, alla fase finale della selezione i seguenti Comuni e Unioni di Comuni, con i relativi dossier:
- 1. Agnone (Isernia): “Agnone 2026: Fuoco, dentro. Margine al centro”
- 2. Alba (Cuneo): “Vivere è cominciare. Langhe e Roero, un’altra storia”
- 3. Gaeta (Latina): “Blu, il Clima della Cultura”
- 4. L’Aquila: “L’Aquila Città Multiverso”
- 5. Latina: “Latina bonum facere”
- 6. Lucera (Foggia): “Lucera 2026: Crocevia di Popoli e Culture”
- 7. Maratea (Potenza): “Maratea 2026. Il futuro parte da un viaggio millenario”
- 8. Rimini: “Vieni oltre. Il futuro qui e ora”
- 9. Treviso: “I Sensi della Cultura”
- 10. Unione dei Comuni Valdichiana Senese (Siena): “Valdichiana 2026, seme d’Italia”
Capitale della Cultura 2026, non c’è il dossier di Cosenza
Palazzo dei Bruzi puntava molto sulla possibilità di competere per il titolo ed aveva ricevuto l’endorsement di tutte le forze politiche presenti in Parlamento. In una recente conferenza stampa, infatti, avevano risposto positivamente all’invito del sindaco Franz Caruso il Movimento 5 Stelle con Anna Laura Orrico, Fratelli d’Italia con Alfredo Antoniozzi e la Lega con Simona Loizzo. Tutti hanno supportato il dossier presentato dall’amministrazione “Dai sogni ai segni”.
«Quando si fa riferimento a questi segni – avevano evidenziato dal Comune – si parla di segni visibili, tangibili, misurabili, condivisi e che marcano le azioni della ripresa culturale e civile di Cosenza: confronto, ricomposizione tra passato, presente e futuro, apertura alle contaminazioni, ricucitura tra centro e periferie, prossimità, inclusività, sostenibilità. Una città, Cosenza, letteralmente piena di segni, grazie ai numerosi cantieri di rigenerazione urbana alla base della strategia del progetto. E’ questa una grande opportunità per altrettanto grandi trasformazioni grazie agli investimenti in corso e che (ri)disegna spazi e servizi pubblici ispirandosi alla definizione di un tempo, “l’Atene della Calabria”. Il progetto di candidatura di Cosenza Capitale Italiana della Cultura per il 2026 è il frutto della grande attività di co-progettazione condotta in preparazione ai finanziamenti CIS Cosenza e Agenda Urbana».
I consiglieri comunali avevano spiegato anche di aver presentato il 4 luglio il dossier di 60 pagine contenente non solo un rendiconto di quanto fatto, ma l’esposizione di una mission ambiziosa. «Siamo un cantiere culturale da cui stiamo edificando dal basso un progetto sociale di grande inclusione come certifica Cosenza capitale del Volontariato. A marzo sapremo se toccherà a noi, intanto sfidiamo i cosentini ad essere ambasciatori di se stessi» avevano detto dimostrando grande fiducia.
Quando verrà assegnato il titolo
Le finaliste verranno convocate nei giorni 4 e 5 marzo 2024 per le audizioni pubbliche. Sarà l’occasione per ogni candidata di illustrare nel dettaglio il proprio progetto agli esperti che dovranno valutarli. Per ciascun dossier le audizioni avranno una durata di massimo 60 minuti, di cui 30 per la presentazione del progetto e 30 per una sessione di domande effettuate dalla Giuria.
La proclamazione della Capitale italiana della Cultura si terrà entro il 29 marzo 2024. La città vincitrice sarà assegnataria di un contributo finanziario di un milione di euro per concretizzare gli obiettivi delineati nel progetto di candidatura. Questo finanziamento sostanziale permetterà di tradurre le idee in azioni concrete, dando vita a un programma annuale per esporre la ricchezza culturale e le prospettive di sviluppo della vincitrice.
Antoniozzi: «Abbiamo fatto il nostro dovere»
Dispiace che Cosenza sia stata esclusa dal novero delle finaliste per capitale della cultura 2026. Come parlamentari cosentini abbiamo fatto il nostro dovere di sostenere la nostra città, senza pensare a maggioranza e opposizione. Quando la propria città concorre per un traguardo prestigioso si mettono da parte sentimenti politici. L’organismo che ha deciso lo ha fatto in maniera autonoma e rispettiamo questa decisione. Cosenza rimane una delle città più belle del Mezzogiorno e noi lavoreremo sempre nel suo interesse, a prescindere da chi la governa». Lo afferma l’on Alfredo Antoniozzi, vice capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera.