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13/07/2025 ore 12.00
Societa

Cosenza in fuga: comuni svuotati, in alcuni casi oltre il 30% di residenti persi

La Calabria si svuota a ritmi doppi rispetto alla media nazionale: nei borghi dell'entroterra cosentino l’emorragia è ormai strutturale
di Redazione

La fuga dei calabresi dalla propria terra continua e pare non volersi arrestare. Il fenomeno non riguarda solo i neolaureati, il cui curriculum spesso non trova aderenza con il contesto economico locale, povero di occasioni professionali e prospettive, ma coinvolge sempre più spesso uomini e donne di ogni età, interi nuclei familiari disposti a cercare altrove fortuna e nuove opportunità.

I comuni calabresi continuano a spopolarsi a un ritmo vertiginoso. Secondo l’Istat, il fenomeno riguarda il 5,5% della popolazione residente, più del doppio della media nazionale che si ferma al 2,3%. Nel 2024 la sola provincia di Crotone ha toccato quota -10,4%, il dato peggiore della regione, che la inserisce nella top ten delle province italiane più colpite dal calo demografico.

La gente si sposta dai piccoli comuni verso centri più popolosi della stessa regione per avere accesso a servizi sanitari, scolastici e sociali, oppure emigra al Nord o all’estero. Dal 2011 ad oggi, secondo il CNEL, ben 550.000 giovani italiani hanno lasciato il Paese, e la Calabria ne perde circa 6.000 ogni anno.

Le ragioni dello spopolamento sono molteplici:

In Italia ci sono 3.987 comuni a rischio spopolamento, il 48,5% del totale. In Calabria i comuni in difficoltà sono 306 su 404 (il 75,7%) e tutti con meno di 5.000 abitanti. Nel 2024, il saldo migratorio della regione – ovvero la differenza tra chi parte e chi arriva – è stato negativo, toccando quota -2,6%, a fronte di un +4,3% delle regioni del Centro-Nord.

In molti comuni calabresi l’emorragia di popolazione va avanti dalla fine degli anni Ottanta, con conseguenze pesantissime:

I comuni più colpiti sono quelli:

La montagna è il punto più critico della crisi demografica calabrese. Povera, isolata, dimenticata, è vittima di un mix micidiale di abbandono, inefficienze e scarsità di investimenti. Per chi vive in quei luoghi, fuggire non è una scelta ma una necessità.

Nei comuni spopolati la spesa amministrativa per abitante è molto più alta. Secondo il CNEL, i piccoli comuni (0–3.000 abitanti) spendono 250 euro pro capite per la macchina amministrativa, contro i 140 euro dei comuni tra 10.000 e 59.999 abitanti, e i 102 euro delle città tra 60.000 e 100.000 abitanti nel Nord-Est. Inoltre, in Calabria, la media dei dipendenti comunali è 3 ogni 1.000 abitanti, contro una media nazionale di 2,3.

I numeri dello spopolamento – le “top ten” della Calabria

Provincia di Cosenza

Provincia di Reggio Calabria

Provincia di Catanzaro

Provincia di Vibo Valentia

Provincia di Crotone

(Elaborazione su dati Istat 2011–2023 – andamento demografico della popolazione residente – fonte: Tuttitalia.it (P.E.)