Cosenza, richiedere il passaporto è un'odissea. Lunghe attese anche per chi ha urgenza
Per chi ha una partenza programmata per un Paese estero, meglio che si armi di santa pazienza. Per avere un passaporto a Cosenza servono documenti e un rosario. I documenti li richiede la legge, il rosario è per le preghiere necessarie a ottenere l’appuntamento e poi il timbro. A sentire numerosi cosentini che da settimane – alcuni da mesi – stanno cercando di ottenere il passaporto, viene da chiedersi cos’è che fa inceppare la macchina.

L’ultima testimonianza, in ordine di tempo, arriva da una mamma che è davvero infuriata. Sua figlia deve partire tra qualche mese ma tutti i tentativi di prendere un appuntamento in Questura per il rilascio del documento, stanno andando a vuoto. Navigando sul sito e spuntando la richiesta, appaiono una serie di sedi in cui dovrebbe essere possibile prenotarsi. Dovrebbe, condizionale, perché la stringa informa che non è possibile, al momento, effettuare alcuna prenotazione. Non è possibile a Cosenza, non è possibile a Castrovillari, né a Paola né a Corigliano. Insomma da nessuna parte.

I tempi, specie per chi ha fretta si allungano. Quest’ultimo passaggio non è casuale. Pur specificando che la richiesta è “urgente” – quindi dettata da ragioni di salute, studio o lavoro, il che darebbe una sorta di priorità – la situazione non si sblocca. Il problema non è solo cosentino, ci sono città in cui le file per richiedere il passaporto sono chilometriche specie negli open day, ma la mamma – che ancora attende il giorno buono – giura che al di là degli appuntamenti “aperti” non c’è mai fila per i passaporti. «Una persona che conosco è entrata e dopo due ore è uscita col documento, io sono due mesi che ci provo, mia figlia ha perso anche giorni di scuola invano».

Un utente si lamenta sui social della situazione di stallo che si sta verificando a Cosenza da più di un anno. «Dicono di prenotare dal portale ma lì l’accesso è negato, in presenza fanno un walk in una volta ogni 6 mesi a cui accede solo chi è riuscito a prenotare l’anno scorso trovando libero l’accesso al portale». Insomma partire, a queste latitudini, è un’avventura ancor prima di fare le valigie.