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30/01/2023 ore 22.38
Societa

Cosenza ricorda Angelo De Fiore, il poliziotto che salvò 350 ebrei dalla deportazione | VIDEO

Durante la cerimonia in questura è stato scoperto il ritratto dipinto da Luigi Perenz, che è stato collocato nella sala riunioni
di Salvatore Bruno

Il nome di Angelo De Fiore, originario di Rota Greca, nel cosentino, è inciso sulla stele del Giardino dei Giusti di Gerusalemme. Funzionario di polizia in servizio all’ufficio stranieri di Roma, sposato con una donna nata a Montalto Uffugo, negli anni del fascismo e della seconda guerra mondiale fu capace, con abili artifizi e stratagemmi, di trarre in salvo almeno 350 cittadini ebrei, sottraendoli alla deportazione nazista.

Tra i pochi ufficiali delle forze dell’ordine non epurati dopo la caduta del fascismo, fu poi questore di Forlì, Pisa e La Spezia. Soltanto recentemente la sua storia è tornata alla ribalta: «Perché lui stesso non amava i riflettori» spiega Lucia De Fiore, cugina del funzionario e presidentessa dell’Associazione Culturale Italia-Israele-Cosenza, promotrice della cerimonia commemorativa organizzata in sua memoria nella Questura del capoluogo bruzio alla quale sono tra gli altri intervenuti il rappresentante delle comunità ebraiche italiane Roque Pugliese, il Prefetto Vittoria Ciaramella, il presidente della Provincia Rosaria Succurro, il sindaco Franz Caruso ed i rappresentanti territoriali delle forze dell’ordine.

Gli stessi figli non avevano idea di come Angelo De Fiore, sia durante il periodo dell’applicazione delle leggi razziali ma anche mentre la capitale era occupata dai tedeschi, fingendosi fedele al regime, ne ostacolava in effetti l’attività discriminatoria, riuscendo persino ad evitare di eseguire l’ordine, impartitogli da un superiore, di fornire nominativi da spedire per rappresaglia alle Fosse Ardeatine. Nel 1969 venne riconosciuto Giusto tra le Nazioni.

Durante l’iniziativa è stato inaugurato un ritratto del valoroso poliziotto (nella foto), dipinto da Luigi Perenz, ispettore in servizio alla Polstrada di Cosenza. L’opera artistica è stata collocata nella sala riunioni della Questura. La manifestazione, allietata dagli intervalli musicali della violinista Arianna Luci, è stata presieduta dal questore Michele Maria Spina che ha rilasciato una intervista al nostro network.