Cosenza, tutti pazzi per il gelato artigianale. Ecco i consigli dello storico "Zorro"
Da quando negli anni Trenta ha aperto i battenti a Cosenza, Zorro non ha mai smesso di essere un punto di riferimento per gli amanti del gelato. É diventato addirittura un sinonimo della parola stessa: se è gelato, allora è un gelato Zorro. Negli anni Novanta, il nome che rievoca il personaggio creato da Johnston McCulley nel 1919, è apparso anche a Rende nella gelateria gestita Francesco Bozzo, ultimo di quattro generazioni di gelatai. Il capostipite, Santo Spadafora, aprì l’attività nel 1932, e gli diede il nome di Zorro perché così si chiamava la ditta siciliana che forniva le cialde. E così è rimasto, e ha portato fortuna.

Al di là delle stagioni, il gusto preferito dai cosentini resta il binomio nocciola-torrone, un vero e proprio marchio di qualità dell’azienda cosentina. Così ci spiega lo stesso Spadafora che davanti alle innovazioni storce il naso. «Noi amiamo il classico, niente bizzarrie piene di coloranti, qui i nostri clienti trovano un gelato fatto con materie prime di eccellenza: latte di alta qualità, frutta freschissima. Ecco il nostro segreto: semplicità e cura». Andando verso la stagione più calda, la clientela si lascia sedurre anche dai gusti fruttati «limone, su tutti, ma anche fragola. Però la nostra nocciola resta un must, amatissimo e sempre molto richiesto da gustare soprattutto in cono e, per i più golosi, nelle nostre brioches».
