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01/07/2025 ore 14.33
Societa

Diritto all’asilo nido a Cosenza: genitori e lavoratrici uniti contro i tagli al servizio

Una lettera firmata da 56 famiglie e sostenuta dall’USB denuncia i rischi di riduzione degli orari e della qualità educativa nei nidi comunali, chiedendo investimenti e tutela per bambini, famiglie e personale.
di Redazione

L’USB (Unione Sindacato di Base), si è fatto da tramite per la lettera scritta dalle madri e dai padri che usufruiscono del servizio degli asili nido comunali di Cosenza. Sono 56 le famiglie che hanno sottoscritto la missiva indirizzata al Comune di Cosenza, in cui manifestano la loro preoccupazione per i tagli annunciati e ribadiscono l’importanza di un servizio pubblico efficiente e pienamente operativo.

Le madri e i padri denunciano che non si tratta solo di numeri o orari: dietro ogni riduzione c’è il rischio concreto di compromettere la serenità e lo sviluppo dei bambini, ma anche di mettere in difficoltà tante famiglie lavoratrici.

Difendiamo il nostro nido

«Il nido rappresenta la prima vera prova, intesa come “distacco”, naturalmente nel senso positivo del termine, tra genitore-bambino! – scrivono -. Se vogliamo è il primo ambiente esterno, con il quale i nostri bambini vengono a contatto e dove si instaurano i primi rapporti di fiducia e di empatia con gli educatori, ma non solo. Con questa consapevolezza e con le aspettative tipiche di ogni genitore si inizia questo percorso dove ogni persona, ogni cosa, in poco tempo, diventa familiare. Ragion per cui la scelta del nido, molto spesso, anzi quasi sempre, dipende dagli educatori, dal progetto educativo e non certo dalla vicinanza o dalla retta mensile. Molti dei nostri bimbi non sono residenti a Cosenza eppure hanno aspettato mesi pur di avere accesso a questa splendida realtà.

Oggi si parla di riduzione del servizio e quindi anche delle ore lavorative delle educatrici. La nostra domanda è PERCHÉ? Perché non potenziare uno dei servizi migliori che abbiamo?  Perché non riconoscere alle educatrici e a tutto il personale quello che gli spetta di diritto? Invece di nascondersi dietro rinvii e inutili vicende politiche, chiediamo che venga data priorità, una volta per tutte, ai nidi per l’infanzia e di conseguenza al benessere delle famiglie e soprattutto, dignità alle lavoratrici. Perché vorremmo ricordare all’amministrazione comunale, qualora gli fosse sfuggito, che alle stesse educatrici, da anni in balia del precariato, viene affidato il dono più prezioso per un genitore e allo stesso tempo il futuro della società: i nostri bambini!»