Estate grigia o nera per gli stabilimenti balneari in provincia di Cosenza
Nuvole, allerta meteo e mare mosso a salutare il mese di agosto. Manca ancora qualche giorno alla fine del “mese estivo per eccellenza” ma alcuni dei gestori dei lidi della costa tirrenica si preparano già a smontare i propri chioschetti, in vista del maltempo segnalato dai prossimi giorni.
Disagi lungo la costa tirrenica cosentina
«Ogni volta che smantello e rimonto tutto, spendo quasi 500 euro» dice la proprietaria di un lido di Diamante. «La mareggiata e le giornate di pioggia avute prima di ferragosto hanno creato tanti disagi anche a livello economico a chi, come me, non solo ha uno stabilimento, ma ce l’ha su una lingua di spiaggia sempre più ristretta dal mare. Ogni anno ho chiuso a metà settembre, ora se il mare si alza troppo la mia stagione finisce qui».
«Il calo del turismo rispetto all’estate scorsa è stato evidente, quasi nessuno a giugno e luglio, mentre ad agosto abbiamo avuto turisti e pendolari solo nel week end e nei giorni a cavallo di ferragosto». Questa la voce unanime dei titolari dei vari stabilimenti balneari dei litorali cosentini.
Richiamare l’attenzione dei bagnanti
«Per richiamare le persone abbiamo organizzato serate o aperitivi con dj set e lì la gente è arrivata, ma sempre nel fine settimana o nei giorni di agosto da bollino rosso», così precisa uno dei proprietari di un lido di Bonifati. Anche in località come Praia a Mare, San Nicola Arcella, Cirella o Sangineto che restano tra le più ambite del tirreno cosentino, le aspettative risposte nel mese di agosto, dopo i lettini vuoti di giugno e luglio, sono state finora disattese.
E per quanto scaramantici si dicano i vari titolari degli stabilimenti che preferiscono non sbilanciarsi in cifre precise prima della chiusura ufficiale dell’estate, alla fine non riescono a nascondere che, rispetto allo scorso anno, il calo sia stato di quasi il 25 per cento. «Abbiamo lavorato, anzi lavoricchiato», con una punta di amarezza la figlia di uno dei titolari di un lido a Guardia mentre serve due birre e un panino alla piastra, accompagnata da un sottofondo di una playlist di musica da fiesta latino-americana. In netto contrasto con quelle note allegre arriva la sua riflessione: «La gente non può pensare alle ferie se deve fare i conti anche per fare la spesa. Troppi rincari. E noi per quanto cerchiamo di non alzare troppo i prezzi, non possiamo neppure rimetterci».
E in fila al bar una signora con pareo e portafogli in mano puntualizza: «Lo scorso anno ho prenotato per due settimane, quest’anno una sola settimana ad agosto e due week end nel mese di luglio. Non posso andare in spiaggia e negare ai miei bambini un gelato o un pacco di patatine. Ma gli scontrini sono troppo salati e, per chi come me fa il pendolare dalla città, la benzina costa troppo».
Calo degli ombrelloni
E man mano che si scende lungo la costa tirrenica la situazione non si fa più rosea, anzi. «Lo scorso anno avevo 120 ombrelloni – dice con voce dispiaciuta uno dei gestori di un lido di San Lucido, quest’anno 80 e se l’anno scorso al pranzo di ferragosto un centinaio di persone le ho avute, quest’anno la metà. Il turismo è per lo più locale e di clienti affezionati che tornano di anno in anno dal centro e Nord Italia. Quasi nullo invece quello estero. Inoltre, se lo scorso anno le prenotazioni partivano dai primissimi giorni di agosto, quest’anno non prima del 7 o 8 agosto. A peggiorare la situazione ci mancava il maltempo previsto per le prossime ore che di sicuro ci penalizzerà».
Costa ionica non soddisfatta della stagione estiva
Anche sulla costa ionica, tra Trebisacce, Sibari, Schiavonea non sembrano troppo soddisfatti i vari titolari degli stabilimenti. «Resteremo aperti fino al 10 di settembre e non oltre, perché forse vedremo qualcuno solo nel fine settimana e i costi di tenere aperto il lido non ci permettono di prolungare la stagione. Abbiamo avuto qualche turista estero, ma per lo più napoletani e romani, e persone del posto che non hanno però l’abitudine di sfruttare anche il mese di settembre per le ferie. O meglio, di approfittare anche di altri mesi estivi per godersi il mare, visto che a giugno e luglio non abbiamo guadagnato nulla o quasi».
Tra le altre criticità segnalate dai gestori dei lidi, la fatica quest’anno, maggiore rispetto all’anno scorso, di trovare assistenti alla sicurezza dei bagnanti. Molti dei ragazzi che prendono il brevetto di bagnino preferiscono lavorare nelle strutture settentrionali dove vengono pagati con contratti più regolari o più lunghi. Motivo per cui gli stessi proprietari dei lidi decidono di far prendere il brevetto al figlio o di prenderlo loro stessi.
Gestione familiare
«Il nostro stabilimento – così dice un giovane titolare di un lido di Amantea, mentre chiude e mette al sicuro ombrelloni e sdraio dalle onde sempre più alte – è completamente a conduzione familiare, io mi occupo della manutenzione e sono anche bagnino, mia mamma e mia sorella si dividono tra il bar e la cucina. Questo di certo ci ha portato ad azzerare i costi del personale, ma nonostante dalle nostre parti il clima permetta di fare il bagno anche ad ottobre, i mesi di giugno e luglio si risolvono alla fine in mesi di rodaggio in vista di un agosto che rimane l’unico mese in cui vengono riposte tutte le aspettative dell’estate». Dei gestori dei vari stabilimenti balneari, ma – a quanto pare – anche dei bagnanti.