Filippo Stabile: ramificazioni, il Festival di danza che connette arti e identità
Filippo Stabile è noto per il suo approccio innovativo alla danza contemporanea e per la capacità di intrecciare movimenti, storie e paesaggi in un’unica esperienza sensoriale. Il suo progetto più recente, Ramificazioni – Festival di Danza, di cui è direttore artistico, si distingue come un evento che ridefinisce il rapporto tra corpo, spazio e comunità, creando una piattaforma di dialogo tra tradizione e sperimentazione.
“Nasco come ballerino di danze da sala: mazurka, polka, valzer. A 4 anni i miei nonni mi portarono a ballare, vedendo in me un bel talento. Mi piaceva, e ho inseguito il mio sogno, adattandomi alle passioni del momento. Da piccolo volevo fare tante cose: ho scoperto di saper cantare, recitare e dipingere”, racconta Stabile.
Un festival radicato e multidisciplinare
Il nome Ramificazioni è emblematico: il festival, curato da Stabile, esplora i legami tra danza, natura e identità culturale. Le “radici” evocano il patrimonio culturale e i paesaggi locali, mentre le “ramificazioni” rappresentano il dialogo tra linguaggi artistici diversi e il futuro della danza contemporanea.
Stabile vede nella danza un mezzo per riflettere sul nostro rapporto con il mondo. Attraverso Ramificazioni, promuove temi come la sostenibilità, l’inclusione e la riscoperta delle radici culturali. La sua visione artistica unisce tradizione mediterranea e sperimentazione internazionale, creando un linguaggio unico che parla a diverse generazioni.
Un successo crescente
Dalla sua prima edizione, Ramificazioni ha ottenuto un successo sempre maggiore, attirando pubblico e critici da tutta Italia. Le edizioni passate hanno ospitato artisti di fama internazionale e performance coraggiose, come quelle in cui la tecnologia si fonde con il movimento.
Con Ramificazioni, Filippo Stabile non solo celebra la danza come forma d’arte, ma la eleva a strumento di connessione, scoperta e cambiamento. Un festival che continua a espandersi e ramificarsi, proprio come l’arte stessa: vivo, dinamico e in continua evoluzione.