Cosenza, Mario Occhiuto lancia la Fondazione “Le Idee di Chicco”
Dal dolore per la perdita del figlio Francesco nasce un progetto che punta su ascolto, scuole e ricerca sul cervello
Il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, racconta al quotidiano Il Tirreno la nascita e gli obiettivi della Fondazione “Le Idee di Chicco”, un progetto che porta il nome del figlio Francesco, tragicamente scomparso a febbraio 2025.
«Il benessere psicologico è l’anima della Fondazione», afferma Occhiuto. «Credo che qualcosa stia finalmente cambiando, ma non basta. In Italia, per troppo tempo, il benessere psicologico è stato un tema rimosso, sottovalutato, se non addirittura stigmatizzato. Oggi cresce la consapevolezza, anche grazie ai giovani stessi che, con coraggio, chiedono ascolto e comprensione. Ma servono strumenti concreti. Chicco portava dentro una “fatica silenziosa”, e ci ha insegnato che non sempre il dolore si vede. Per questo la Fondazione nasce: per dare voce a chi non riesce a chiedere aiuto e per promuovere una cultura del prendersi cura, a partire dalle scuole, dalle famiglie, dai territori».
Gli Amici di Chicco, spiega Occhiuto, «sono suoi compagni di scuola e di università, coetanei che hanno conosciuto Francesco e che oggi custodiscono le sue intuizioni, lo sguardo gentile, il modo di sentire. Sono la memoria viva del suo passaggio e allo stesso tempo il motore emotivo della Fondazione». Il Comitato Scientifico, aggiunge, «è la guida competente del progetto: esperti di psicologia, medicina, pedagogia, comunicazione, urbanistica, lavoro e diritto, che lavorano insieme per dare profondità e rigore alle azioni della Fondazione».
Tra i primi passi della Fondazione c’è la creazione di un centro di ascolto, con l’idea di costruire «una rete inserita in una comunità educante più attenta e consapevole». L’obiettivo è «promuovere la cultura dell’ascolto in ogni luogo, dalla scuola al lavoro e alla famiglia, e formare adulti, genitori, insegnanti e operatori». Ma Occhiuto guarda già più lontano: «Il traguardo più ambizioso è dare vita a un grande Centro Universitario per la Salute del Cervello. Un luogo interdisciplinare di ricerca e prevenzione, rivolto allo studio del cervello in senso complessivo anche per le persone sane. È un modo per recuperare il tempo perduto in un settore dove la ricerca non ha fatto passi avanti come per le altre parti del corpo».
Il senatore parla anche delle iniziative legislative che porta avanti: «Sono grato che, a partire da un’esperienza così dolorosa, qualcosa si stia muovendo. Il ministro Valditara ha riconosciuto l’importanza del tema, annunciando stanziamenti e sperimentazioni concrete. Dobbiamo ottenere la presenza strutturale di uno psicologo in ogni scuola italiana. Chicco non credeva nei farmaci come unica risposta, credeva nel valore dell’ascolto, nell’alleanza tra psicologia e vita quotidiana».
Sul ruolo dello psicologo a scuola, Occhiuto chiarisce: «Condivido pienamente le osservazioni dell’ANPE: ogni figura ha la sua specificità. Non si tratta di sostituire gli educatori con gli psicologi, ma di affiancarli, creando un sistema integrato».
La Fondazione si occuperà anche dei diritti allo studio: «Troppo spesso il diritto allo studio è proclamato, ma non garantito. I ragazzi con disturbi specifici dell’apprendimento si trovano davanti a ostacoli che non dipendono dalla loro intelligenza o dal loro impegno, ma da un sistema che non li accompagna abbastanza. Serve una nuova attenzione, più personalizzata e più umana».
Occhiuto sottolinea l’importanza dell’istruzione superiore: «L’università non è un lusso. Nasce dall’idea che la conoscenza non è un privilegio per pochi, ma un diritto che ci riguarda tutti».
Rivolgendosi a genitori in situazioni simili alla sua, dice: «Direi di non avere paura di parlare. Di non sottovalutare mai un segnale, uno sguardo, un silenzio. La sofferenza psicologica non è una colpa, non è un fallimento, non è una debolezza. Ma se impariamo a riconoscerla e affrontarla insieme, può diventare anche un’occasione di cambiamento profondo. Chicco è ancora con noi, ogni volta che scegliamo l’ascolto invece del giudizio, la cura invece della distanza».
Il senatore conclude parlando dei prossimi obiettivi: «Il mio impegno continuerà su più fronti, ma con un’unica direzione: trasformare il dolore in una possibilità di aiuto per gli altri. La Fondazione sarà il cuore di questo cammino, ma non sarà sola. Continuerò a lavorare anche sul piano legislativo, affinché il benessere psicologico venga riconosciuto come una priorità nazionale. E poi c’è il progetto centrale: la nascita di un Centro Universitario per la Salute del Cervello, un luogo dove la scienza incontra la cura, le tecnologie più avanzate diventano strumenti per comprendere meglio la mente umana e restituire speranza. È un sogno grande, ma possibile. Per me è anche un modo per dare continuità ai pensieri e alla sensibilità di mio figlio Francesco».