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27/06/2025 ore 21.00
Societa

Franco Corbelli, 30 anni di battaglie in nome dei "Diritti Civili" | VIDEO

Dall'amicizia con Vittorio Sgarbi all'impegno per il cimitero dei migranti, storia di una vita al servizio degli ultimi e dei perseguitati
di Salvatore Bruno

Trent’anni di Diritti Civili, trent’anni di battaglie politiche e sociali condotte da Franco Corbelli. Nel giugno 1995 la sottoscrizione dell’atto notarile. Insieme, tra gli altri, all’indimenticato Mario Lo Gullo, prematuramente scomparso, amico di una vita e pioniere dell’emittenza televisiva privata calabrese. Proprio sul terreno dell’editoria le loro strade si erano incrociate ed hanno poi successivamente continuato a correre nella medesima direzione. La costituzione di Diritti Civili ha dato concretezza anche a livello giuridico all’impegno intrapreso da Corbelli nella sua qualità di cronista attento ai bisogni delle fasce più deboli.

Tante le battaglie condotte, alcune hanno lasciato il segno più di altre. Quella di stretta attualità l’iniziativa di realizzare a Tarsia un cimitero per i migranti morti nel Mediterraneo nel disperato tentativo di raggiungere le coste italiane per sfuggire alla guerra, ai soprusi, alle torture, alla fame. Tarsia un luogo non casuale: il terreno scelto è attiguo al campo di internamento di Ferramonti, dove l’umanità prevalse sulla pazzia della guerra e della discriminazione. Ospite degli studi di Cosenza Channel Franco Corbelli annuncia l’ormai imminente ripresa dei lavori di quest’opera: «Finalmente è arrivato al Comune di Tarsia – dice – il secondo finanziamento che consentirà di riavviare il cantiere. È il coronamento di tantissimi anni di sforzi. Il cimitero dei migranti è un’opera di civiltà. Ne sono orgoglioso come calabrese. Potremo restituire dignità alla morte di tutte quelle persone sfortunate che perdono la vita, donne, uomini, bambini, nei tragici naufragi che speriamo possano finire al più presto». Il cimitero dei migranti «porterà il nome di Alan Kurdy, il bambino siriano di tre anni il cui corpo senza vita venne rinvenuto sulle coste della Turchia dopo l’affondamento dell’imbarcazione su cui viaggiava. Il giorno dell’inaugurazione di questa grande opera di civiltà che sarà intitolata questo bambino, avremo a Tarsia il papà del piccolo Alan che è in Siria, e la zia paterna con la quale sono in contatto da diversi anni e che vive in Canada».

Nel corso dell’intervista rilasciata alla nostra testata, Franco Corbelli ha parlato anche del suo rapporto con Vittorio Sgarbi: «Io parto come anti-Sgarbi – ricorda – il peccato che mi porterò sempre dietro, anche se Vittorio mi ha perdonato. Io facevo una battaglia contro la cosiddetta tv spazzatura. Vittorio mi telefonò e mi chiese di raggiungerlo a Roma per conoscermi. Da quell’incontro ho avuto modo di apprezzare l’impegno civile, la grandezza di Sgarbi per quanto riguarda l’arte e la genuinità del personaggio. Lui gridava perché credeva in quello che diceva. Da quel momento sono diventato un suo amico fraterno e di famiglia. Insieme abbiamo portato avanti tante battaglie come quelle per una giustizia giusta, e denunciato il dramma delle carceri. Purtroppo sta attraversando un momento particolare, l’ho sentito nelle ultime ore tramite la sua compagna e lui ha usato parole per me che mi hanno commosso».

Di stretta attualità la clamorosa denuncia e protesta per il problema delle 31 nuove scuole in costruzione in Calabria (in Italia sono circa un migliaio, 14, sono in provincia di Cosenza), i cui lavori sono fermi da oltre cinque anni, perché sono scaduti i mutui per il mancato completamento delle opere nei tempi previsti, a causa dello stallo determinato dal Covid e per altri ostacoli burocratici. «Quegli stessi finanziamenti – denuncia Corbelli – non sono stati riattivati e di fatto sono così diventati inutilizzabili. Ho puntato l’attenzione sul caso eclatante della vecchia scuola elementare di Sartano, popolosa frazione di Torano Castello, il mio comune, demolita all’inizio del 2020, poco prima della pandemia, perché fatiscente, pericolosa e a rischio crollo. Il nuovo plesso è stato regolarmente finanziato con oltre un milione di euro ma ad oggi la superficie su cui dovrebbe sorgere è ridotta ad un cumulo di macerie ed erbacce. Rivolgo allora un appello al Ministro dell’Economia e Finanze, Giancarlo Giorgetti, che è quello che, non avendo ancora concesso l’ok alla riattivazione dei mutui, così come chiesto da tutte le Regioni e dallo stesso ministro dell’Istruzione, Giuseppe Valditara, impedisce di fatto che vengano rifinanziate la scuola di Sartano e tutte quelle altre che si trovano in Calabria e in Italia in situazioni sia pure diverse e comunque con le nuove strutture incomplete e da ultimare».

Per due volte Franco Corbelli ha pure tentato senza successo, la scalata al Parlamento. Ci andò vicino da candidato al Senato nel collegio di Castrovillari nel 1996: «Rimasi fuori per circa 2.500 voti. C’è naturalmente la passione politica ma soprattutto la volontà non di andare ad occupare una poltrona, ma di dare maggiore slancio ed efficacia alle battaglie civili. Lo testimonia la mia esperienza nel consiglio provinciale di Cosenza. Da rappresentante delle istituzioni in un quinquennio sono riuscito ad ottenere straordinari risultati».

Corbelli ha parlato anche della sua passione per il Cosenza. Spesso anche i canali nazionali ripropongono alcuni frame di una sua intervista al compianto Denis Bergamini risalente alla stagione 1987/88, che si concluse con la promozione in serie B dei silani. «Un momento irripetibile per la straordinaria passione della tifoseria. Lanciai un concorso per i quartieri della città, per lo striscione più bello, nonostante mancassero ancora tante giornate alla conclusione del torneo e non era detto che si potesse realizzare quella grande impresa. Vinse uno slogan issato su Via Degli Stadi: “L’uomo del Monte ha detto B”. Noi giovani cronisti avevamo un rapporto empatico con i calciatori e con i tifosi. Vorrei si ricreasse quell’entusiasmo, anche se siamo in Serie C».

C’è poi un aneddoto che non tutti ricordano, legato sia all’attività giornalistica di Corbelli, sia alla sua passione per i colori rossoblù: «Inviai alle reti Fininvest alcuni materiali video per un concorso e scoprii qualche tempo dopo che utilizzarono queste riprese per finalità diverse, mandandole in onda. Aprii allora un contenzioso giudiziario con richiesta di risarcimento danni. Durante il processo, incardinato a Monza, mi venne l’idea di proporre a Silvio Berlusconi un accordo: io avrei rinunciato alla causa in cambio di un aiuto da parte del Milan per il Cosenza. Insomma, dissi a Berlusconi, tu che sei uno sportivo, dacci un calciatore». Il candidato ideale era un giovane attaccante emergente, Marco Simone, che nel Milan di Sacchi e degli olandesi, trovava poco spazio. «Trovai un giudice che non auguro col quale ebbi uno scontro violento al processo di Biscardi. Mi diede torto e persi la causa».