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17/03/2024 ore 11.00
Societa

Iannacone arriva al teatro Rendano di Cosenza. «La resistenza è la nostra forza»

Il giornalista autore di format Rai di successo come I dieci comandamenti, giovedì 21 si esibirà in città con il suo "Che ci faccio qui - In scena"
di Alessia Principe

Le tante storie di un’Italia che ha tanto da raccontare, ma solo se ha qualcuno pronto a cogliere i sussurri delle persone più deboli, perché non sempre le vite degli altri hanno voci tanto forti da farsi ascoltare. Domenico Iannacone, giornalista di razza, ha la grande qualità del cercatore d’oro, solo che per lui le cose più preziose sono proprio le storie della gente che ha sofferto ma che non si arrende. Dopo due anni di stop, lontano dagli schermi, Iannacone sta per tornare, a maggio, con cinque puntate speciali, ma intanto è in tour in tutta Italia con la versione teatrale del suo fortunato format “Che ci faccio qui”. 

Nei suoi viaggi televisivi non solo ha raccontato uno spaccato del Paese, ma ha anche aiutato tante persone che per lui sono diventate quasi di famiglia. Questo lo rende una sorta di anomalia nel sistema televisivo, dove l’empatia – quella autentica e non opaco filtro a beneficio di camera – è merce rarissima.  

«Aiutare, parlare di temi come l’ambiente, le piccole comunità, le storie degli ultimi, questo per me è il senso del servizio pubblico. Ho sempre goduto di grande libertà fino a che si sono accorti che nei miei programmi c’era anche la politica. Ed ecco come è entrato il teatro nella mia vita, come una sorta di resistenza, mi piace molto questa parola, resistenza civile aggiungo».

 Iannacone pronuncia queste parole durante la conferenza stampa di presentazione del suo spettacolo “Che ci faccio qui – In scena” che giovedì 21 marzo alle ore 21 lo porterà sul palco del teatro Rendano. «Un grandissimo onore essere all’interno di un teatro così prestigioso – ha detto durante l’incontro in streaming all’hotel Royal -. Alla Calabria sono molto affezionato e così anche a Cosenza. Qui ho tanti cari amici con cui sono sempre in contatto. Tornerò – anticipa – tra qualche settimana perché mi incuriosisce soprattutto la realtà dell’Unical, di cui ho letto molte cose eccezionali. Ma il compito del giornalista è quello di andare nei posti, verificare le informazioni, vedere di persona quello che si vuole raccontare, non certo accontentarsi del sentito dire».

Il Sud è da sempre ancorato a una narrazione paludata, più attenta al lato nero della cronaca decisamente meno ad altro. «È più semplice – dice il giornalista – scegliere solo i lati scuri, più difficile invece cercare altro, che non vuol dire negare che ci siano cose che non vanno o non funzionano, ma essere giusti ed equilibrati». Lo spettacolo evento è organizzato dall’Associazione culturale Le Sei Sorelle che in occasione del ventennale dalla sua fondazione ha voluto fare un regalo alla città, portando in scena uno dei giornalisti più talentuosi del panorama italiano.