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15/11/2024 ore 07.30
Societa

Il Banco alimentare sfrattato dall'ex Comac di Montalto Uffugo. Gianni Romeo: «Futuro incerto»

In seguito al fallimento, l'area mercatale di contrada Pianette è stata messa all'asta e acquistata da una cordata di imprenditori. Il direttore regionale dell'associazione è preoccupato: «Saremo costretti a trovare un'altra sede»
di Emilia Canonaco

Un vento gelido s’incanala tra i capannoni ormai vuoti dell’ex Comac di Montalto Uffugo. Le ultime quattro aziende rimaste capitoleranno davanti alla nuova istanza di sfratto che reca la data del 31 gennaio 2025. Identico destino toccherà al Banco alimentare, ospitato all’interno dell’area mercatale di contrada Pianette dal lontano 2009.

Era stato l’allora presidente della provincia di Cosenza Mario Oliverio a concedere in comodato d’uso una superficie pari a duemila metri quadrati, che il Banco alimentare trasformò in centro direzionale. Ma quando alla presidenza della Provincia arrivò Mario Occhiuto, il direttore Gianni Romeo si sentì dire che – causa il taglio delle risorse previsto dalla legge Del Rio – il Banco alimentare, per continuare a disporre di quegli stessi spazi, prima utilizzati a titolo gratuito, avrebbe dovuto pagare un canone di locazione mensile pari a 5mila euro.

Adesso, dunque, è giunto il momento di traslocare, ma le questioni logistiche non rallentano la macchina della solidarietà e ogni mattina i furgoni delle associazioni di volontariato varcano l’ingresso dell’ex Comac di Montalto Uffugo, per fare il pieno di generi alimentari che sfamano migliaia di disperati.

Nel 2023, il Banco alimentare ha distribuito settemila tonnellate di cibo a circa 130mila persone.  Gli ultimi dati pubblicati da Eurostat, d’altronde, collocano la Calabria al quarto posto tre le regioni più povere d’Europa: quasi il 43% della popolazione calabrese è a rischio povertà ed esclusione sociale. Il direttore del Banco alimentare Gianni Romeo spiega: «Preoccupa l’incidenza dei cosiddetti “nuovi poveri”, ossia persone che fino a pochi anni fa godevano di un certo livello di benessere economico e che, dopo aver perso il lavoro e la casa, non sono più stati in grado di soddisfare i propri bisogni fondamentali, tra cui l’acquisto di cibo».

In Calabria, sono 598 le strutture caritative che compongono la rete di solidarietà che fa capo al Banco alimentare. Gianni Romeo continua: «Le associazioni che operano sul territorio sono il nostro punto di forza. Con loro condividiamo la lotta allo spreco e alla povertà».

Flora Barone gestisce a Cosenza la mensa per poveri “Ristorando”, che si trova a via Popilia. «Siamo aperti tutti i giorni a pranzo e garantiamo una cinquantina di pasti. Chi è in difficoltà, sa di trovare le porte aperte e qualcosa da mangiare. A chiedere il nostro aiuto, sono persone che vivono in città e nelle zone limitrofe. Senza il Banco alimentare la nostra mensa non esisterebbe».

Il 60% dei prodotti distribuiti alle persone in difficoltà arriva dall’Unione europea, grazie al programma di aiuti denominato FEAD. Gli alimenti vengono poi gestiti dal ministero dell’Agricoltura, attraverso l’agenzia AGEA. Il resto lo fa la generosità dei cittadini, attraverso la partecipazione alla Giornata nazionale della Colletta alimentare in programma (quest’anno) per domani 16 novembre: nei supermercati, sarà possibile acquistare generi di prima necessità e consegnarli ai volontari presenti all’ingresso.