Il Conclave: cos'è, come funziona e l'anno in cui durò più di 1000 giorni
Il conclave è il processo attraverso il quale la Chiesa Cattolica elegge il nuovo Papa. Il termine deriva dal latino cum clave, che significa “con chiave”, indicando la clausura dei cardinali durante le votazioni. Questa pratica ha radici profonde nella storia ecclesiastica e ha subito diverse evoluzioni nel corso dei secoli.
Il conclave più lungo della storia
L’elezione del Papa è sempre stata una questione centrale per la Chiesa. Tuttavia, fu solo dopo il lungo conclave di Viterbo (1268-1271) che si rese necessaria una regolamentazione più rigida del processo elettorale. Questo conclave, durato ben 1006 giorni, vide i cardinali divisi in fazioni e incapaci di raggiungere un accordo. La popolazione locale, esasperata, decise di rinchiuderli nel Palazzo dei Papi, riducendo il loro vitto e scoperchiando il tetto per accelerare la decisione. Alla fine, fu eletto Teobaldo Visconti, che prese il nome di Gregorio X.
In risposta a questa esperienza, Gregorio X promulgò la costituzione apostolica Ubi periculum durante il Concilio di Lione nel 1274, istituzionalizzando il conclave e stabilendo regole precise per l’elezione papale.
Il conclave più breve della storia
Al contrario, il conclave del 1939, che portò all’elezione di Papa Pio XII (Eugenio Pacelli), è noto per essere stato il più rapido del XX secolo. Durò solo due giorni e tre scrutini, riflettendo un consenso quasi unanime tra i cardinali elettori.
Evoluzione delle regole e modernizzazione del conclave
Nel corso dei secoli, le regole del conclave sono state aggiornate per riflettere le esigenze contemporanee. Ad esempio, la costituzione apostolica Universi Dominici Gregis, promulgata da Giovanni Paolo II nel 1996, ha introdotto nuove disposizioni riguardanti la procedura elettorale, inclusa la possibilità di ridurre il quorum necessario per l’elezione dopo un certo numero di scrutini infruttuosi.
La data presunta del prossimo conclave
Secondo fonti non ufficiali, il prossimo conclave potrebbe iniziare il 5 maggio. Tuttavia, è importante sottolineare che la data esatta dipende da vari fattori, tra cui la sede vacante e le decisioni del Collegio dei Cardinali. Fino a quando non vi sarà un annuncio ufficiale, la data rimane presunta.
Ogni volta che viene eletto un nuovo Pontefice, uno dei primi gesti più simbolici è proprio la scelta del nome papale. Questo nome non è solo un’identità, ma spesso rappresenta un programma, un richiamo alla tradizione o una dichiarazione d’intenti.
Per il prossimo conclave, previsto orientativamente a maggio 2025, le ipotesi più plausibili sono diverse.
Se il nuovo Papa volesse indicare una continuità con Papa Francesco, potrebbe scegliere Francesco II.
Se invece volesse omaggiare due figure amate come Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II, potrebbe optare per Giovanni Paolo III.
Un altro nome molto evocativo sarebbe Giovanni XXIV, richiamando il “Papa buono”, Giovanni XXIII, che diede inizio al Concilio Vaticano II.
Tra i nomi di tradizione più conservatrice, si fanno strada ipotesi come Pio XIII, evocativo di una stagione molto rigorosa della Chiesa, oppure Leone XIV, legato all’idea di dottrina sociale e riforma.
Infine, non è da escludere un Benedetto XVII, in omaggio a Benedetto XVI e alla sua visione teologica, o un Gregorio XVII, richiamando Gregorio I Magno, figura fondamentale della storia cristiana.
Va detto che, come accaduto con Papa Francesco nel 2013 (prima volta assoluta per questo nome), anche il nuovo Pontefice potrebbe scegliere un nome completamente inedito, segnando una volontà di profondo rinnovamento.