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24/10/2024 ore 17.21
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La Camera Penale di Cosenza al Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia: «Il vuoto burocratese non ci interessa»

I penalisti avevano sollevato diverse preoccupazioni riguardanti l’efficacia e la gestione del sistema giudiziario nel territorio
di Redazione

Negli ultimi mesi, la Camera Penale di Cosenza ha sollevato diverse preoccupazioni riguardanti l’efficacia e la gestione del sistema giudiziario nel territorio, in particolare rispetto all’impatto dei cosiddetti maxiprocessi sulle attività ordinarie dei tribunali locali. In risposta, il Capo di Gabinetto del Ministero della Giustizia ha inviato una comunicazione che affronta alcune delle questioni poste, fornendo dati e considerazioni sullo stato attuale delle risorse umane e delle attività giurisdizionali.

La nota del Ministero della Giustizia

Nella sua nota del 3 settembre, il Capo di Gabinetto ha sottolineato come, negli ultimi anni, gli uffici giudiziari di Catanzaro e Cosenza abbiano beneficiato di incrementi significativi nella pianta organica della magistratura. Il Tribunale di Catanzaro, ad esempio, ha visto un aumento del 35% (pari a 14 unità), mentre il Tribunale di Cosenza ha ottenuto tre nuove unità. Oltre a questo, il personale amministrativo a tempo indeterminato risulta essere relativamente coperto rispetto alla media nazionale: Catanzaro registra una scopertura del 16% e Cosenza del 9%, entrambe compensate dall’assegnazione di personale a tempo determinato.

Dal monitoraggio svolto dal Ministero, emerge una situazione complessivamente positiva sia per il settore civile sia per quello penale, in entrambi i tribunali. Tuttavia, il Capo di Gabinetto ha riconosciuto che le criticità segnalate dalla Camera Penale, riguardanti le ripercussioni dei procedimenti complessi sull’attività ordinaria, meritano ulteriore attenzione e saranno oggetto di valutazione da parte delle competenti articolazioni ministeriali.

Camera Penale di Cosenza, no al burocratese

Nonostante le rassicurazioni contenute nella nota ministeriale, la Camera Penale di Cosenza ha espresso delusione e critiche nei confronti della risposta ricevuta. Secondo il comunicato della Camera Penale, gli “incrementi sostanziosi” menzionati nella nota si riducono, nella pratica, a sole tre unità destinate però agli affari civili, lasciando intatte le difficoltà nel settore penale, quello maggiormente afflitto dai problemi legati ai maxiprocessi. La Camera Penale ha inoltre evidenziato l’uso di un linguaggio burocratico, definito “programmaticamente vuoto”, che sminuirebbe la gravità della situazione, riducendo la complessità dei maxiprocessi a una semplice questione di “gestione”, quando invece il vero nodo riguarda la “sopravvivenza” dei diritti di tutti coloro coinvolti nei procedimenti.

Adeguata attenzione al territorio

Il dibattito sollevato dalle osservazioni della Camera Penale di Cosenza mette in luce le sfide profonde che affliggono il sistema giudiziario, soprattutto nelle aree del Sud Italia, dove la gestione dei processi complessi, in particolare quelli legati alla criminalità organizzata, richiede risorse adeguate e un’attenzione specifica per garantire il rispetto dei diritti e la regolarità delle procedure. Rimane da vedere quali azioni concrete verranno intraprese dal Ministero per affrontare queste problematiche e garantire una giustizia più efficiente e trasparente.