La Fondazione "Roberta Lanzino" compie 35 anni: un punto di riferimento per tutte le donne
di A. B.
La Fondazione “Roberta Lanzino” ieri ha compiuto 35 anni. Da più di 30 anni, il Centro contro la violenza alle donne Roberta Lanzino è attivo e si batte contro ogni forma di violenza e discriminazione nei confronti delle donne e dei minori. Ieri nella sala convegni della Fondazione si è tenuto l’incontro alla presenza delle istituzioni locali e regionali, con le testimonianze di tutti coloro che hanno sostenuto nel tempo l’esperienza della Fondazione stessa.
L’incontro si è aperto nel salone di rappresentanza con la cerimonia che intitola la Fondazione al Past Presidente Franco Lanzino, scoprendo la targa con gli applausi di tutti i presenti. Il primo intervento è stato quello del Procuratore della Repubblica di Cosenza, Mario Spagnuolo che ha collaborato con la Fondazione sin dall’inizio. «La collaborazione nasce dal bisogno disperato di aiuto da porgere alle donne e ai bambini che in circostanze di forte disagio hanno trovato asilo presso la Fondazione. Un unico limite di quest’ultima è essere unica sul territorio, lì dove è necessario poter compensare con le adeguate competenze il lavoro dello Stato».
A seguire l’intervento del sindaco Franz Caruso che ha ripercorso i fatti di quella tragica giornata di luglio del 1988. «Ricordo come da giovane avvocato fui investito nella difesa di quello che all’epoca era un indiziato, venendo meno al dovere giuridico di difenderlo. Ma di fronte ai fatti, ho scelto di non voler assumere la difesa di un cittadino indagato per quell’orribile delitto. La Fondazione Roberta Lanzino mostra di essere unica nel suo genere: forte il messaggio di questi 35 anni di attività, con il lavoro che i suoi volontari hanno svolto, soprattutto nel periodo pandemico e con le attività realizzate. Tutto questo – conclude il sindaco – ha reso possibile l’acquisizione del titolo per la città di Cosenza di Capitale del Volontariato 2023». Poi è stata la volta delle altre autorità presenti, degli scritti di Matilde Lanzino, presidente della Fondazione, e di un cortometraggio di storie di donne che nella casa di Roberta hanno vissuto un pezzo della loro esistenza.
Il messaggio di Matilde Lanzino ha come intento quello di voler restituire speranza alle donne accolte e ospitate nella Casa Rifugio, alle quali è stata data una nuova possibilità di disegnare orizzonti per il futuro. La Fondazione inoltre intende promuove iniziative per celebrare una ricorrenza che sia di sostegno alle donne e alla loro autodeterminazione. La campagna “R-esistiamo”, infatti, respinge la violenza con la vendita di cactus resistenti in diversi esercizi commerciali della città.
«Sì è pensato di superare lo stereotipo della mimosa. Per questo motivo la scelta è ricaduta sul cactus: le donne che respingono la violenza e che con caparbietà e coraggio resistono, intraprendendo il loro percorso di riappropriazione del sé. E così, fioriscono» racconta Matilde Lanzino.
La casa di Roberta, un luogo che uno spirito visionario come quello di Franco Lanzino ha realizzato 35 Anni racchiusi in un diario di viaggio che parte dal quel 26 luglio 1988 fino ad arrivare ad oggi.
Tante storie, come quella del pomeriggio maledetto, ma anche storie di luce di questa struttura che nel tempo ha ridato speranza e vita a tante donne in difficoltà. E proprio oggi, nella giornata internazionale dei diritti alle donne, l’invito è quello di partecipare all’inno alla vita sbocciato dal dolore.