Leone: «Avere il nuovo ospedale vicino all’Unical favorirà le interazioni tra le parti» | VIDEO
Spostato il progetto della Cittadella dello Sport per fare spazio all’hub regionale. Il rettore uscente alla sua ultima inaugurazione dell’anno accademico: «Mio percorso registra un +26% di iscrizioni da inizio mandato, con tanti scienziati tornati in Calabria»
All’ultima inaugurazione del suo mandato da rettore, Nicola Leone ha voluto tracciare un bilancio dei sei anni alla guida dell’Università della Calabria. Un percorso che lui stesso ha definito «andato oltre le più grandi aspettative», capace di invertire una tendenza negativa e aprire l’Ateneo a nuove sfide. «Raccogliendo i dati – ha spiegato – sono rimasto quasi strabiliato positivamente. Dopo dodici anni di costante perdita di iscrizioni, oggi registriamo un più 26% rispetto all’inizio del mandato. È stato possibile riducendo la migrazione studentesca e rendendo l’Unical più attrattiva».
Leone ha ricordato anche l’apertura internazionale dell’Università della Calabria: «Abbiamo chiamato quindici scienziati di fama mondiale, a partire da Gottlob che fece scalpore fino ad arrivare al professor Attanasio, uno dei guru dell’economia globale, che dal primo ottobre prenderà servizio a Rende». Ma, accanto al respiro internazionale, il rettore ha voluto sottolineare il radicamento sul territorio: «In questi anni abbiamo aperto il polo delle professioni sanitarie a Cosenza, nel cuore del centro storico, con 500 studenti che già frequentano il chiostro di San Domenico. E poi l’avvio di Medicina a Crotone, una nuova sede didattica che arricchisce l’offerta formativa calabrese».
Il futuro: il Policlinico vicino al campus
Uno sguardo è andato infine al futuro del nuovo Policlinico. «Abbiamo messo a disposizione un terreno nei pressi dell’università per la realizzazione dell’ospedale – ha spiegato –. Per farlo abbiamo dovuto spostare il progetto della Cittadella dello Sport, ma penso che sia un’ottima scelta. Avere il Policlinico vicino all’Ateneo potrà favorire l’interazione nelle due direzioni». Come dire: didattica e ricerca da un lato, assistenza sanitaria dall’altro. Sarà una grande opportunità per tutta la regione».
Il progetto Sanità: un cambio di passo
Il cuore del discorso di Leone è stato però dedicato alla sanità. «L’Unical in questi anni ha avviato un grande progetto per la sanità, e corre veloce», ha sottolineato. «Abbiamo già 76 medici universitari che percorrono le corsie del nostro ospedale. A breve partiranno undici scuole di specializzazione, che a regime porteranno circa 200 specializzandi negli ospedali calabresi».
Un investimento che si traduce non solo in didattica, ma anche in servizi concreti per i cittadini. «Abbiamo introdotto tecnologie avanzatissime come il robot chirurgico Da Vinci e il robot per la neurochirurgia. Solo il Da Vinci ha permesso di operare 451 pazienti: 451 calabresi che, insieme alle loro famiglie, hanno potuto evitare i cosiddetti viaggi della speranza. Questo per me è motivo di grande orgoglio».
Il rettore dell’Unical Nicola Leone non ha nascosto l’emozione per i risultati raggiunti: «È vero, siamo andati molto al di là delle più grosse aspettative. Ringrazio la comunità accademica perché mi ha dato fiducia e mi ha consentito di prendere decisioni coraggiose, necessarie per affrontare sfide difficili». Alla domanda se gli dispiaccia lasciare l’incarico, Leone ha risposto con serenità: «Non mi sono ricandidato perché la legge non lo consente. Ma non mi dispiace: sono contento di come è andato questo sestennio. Chiudo con la consapevolezza di lasciare un’università che è cresciuta, solida, e che nei prossimi anni potrà fare ulteriori progressi».
Leone ha voluto sottolineare anche il rapporto con i cittadini: «Cammino per strada e la gente mi ferma dicendo grazie. Mi riconoscono come il rettore. È una soddisfazione enorme, perché significa che l’università è diventata un orgoglio per la Calabria e per i calabresi. E io mi emoziono quando accadono cose che un tempo consideravo impensabili».