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13/09/2025 ore 19.00
Societa

Lorenzo Fortuna: «I grandi piazzaioli napoletani a Cosenza sono i benvenuti, è la qualità a fare la differenza»

VIDEO | Il pizzaiolo bruzio risponde all’arrivo di grandi nomi partenopei: «Non bisogna aver paura della concorrenza perché è da stimolo per migliorare»

di Alessia Principe

Lorenzo Fortuna, pizzaiolo cosentino ha alle spalle più di quarant’anni di esperienza. In molti lo chiamano “pizza-chef”. La conversazione, inevitabilmente, parte dalla “nuova geografia” gastronomica in città. Negli ultimi tempi Cosenza e Rende sono diventate terreno fertile per l’apertura di insegne storiche napoletane: da Enrico Porzio a Michele, nomi che hanno fatto la storia a Napoli e che ora testano il mercato calabrese. «Per me – dice Fortuna – ben vengano. La loro presenza è un riconoscimento alla nostra regione e ci offre uno stimolo in più. Se scelgono Cosenza significa che hanno fatto un’indagine di mercato e che qui c’è spazio. Poi decide sempre il cliente finale».

Nessun timore, dunque, per l’arrivo di concorrenti illustri. «Il timore lo devo avere se i miei numeri scendono.Se sbaglio qualcosa, devo capirlo io. Non è colpa di Michele o di Enrico», osserva. Fortuna vede in queste aperture un’opportunità di confronto e crescita.

Parlando di pietanze, spiega come abbia fatto delle materie prime la propria bandiera. «La qualità paga sempre. Se ti abitui a mangiare una cosa buona, quando torni a quella meno buona te ne accorgi». In menu ha fino a dieci varianti di margherita, dalle classiche alle versioni con ingredienti particolari come il pomodorino idroponico calabrese o il caciocavallo di capra. I prezzi oscillano da 6,50 a 10 euro a seconda degli ingredienti. «Esistono pomodori e pomodori, mozzarelle e mozzarelle quindi ci sta che una margherita possa costare più del minimo».

Sulle pizze gourmet Lorenzo Fortuna ha un approccio equilibrato, niente carne di cervo o ananas («non le faccio, ma non giudico chi le propone»), ma sì a sperimentazioni dolce-salato come il gel di fico d’India abbinato allo speck e alla cialda di parmigiano. «Per me la pizza deve restare popolare. Le mie pizze vanno dalle 6 alle 15 euro massimo: anche una pizza gourmet con acqua e coperto resta sotto i 20 euro».

Alla fine dell’intervista, Lorenzo rivela il suo “piatto del cuore”: la “Number One”, creata dal padre nel 1992 quando aprirono la prima pizzeria a Pianette di Rovito. «È la nostra origine: porcini, mozzarella schiacciata calabrese e pomodorino idroponico. Un classico che non toglieremo mai dal menu».