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27/09/2025 ore 10.02
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Notte europea dei Ricercatori 2025, all’Unical l’evento di punta della scienza | FOTO

L'iniziativa promossa dalla Commissione Europea ha coinvolto studenti, cittadini e appassionati, trasformando il mondo dell’Università della Calabria in una grande astronave. A fine serata il concerto, con un messaggio pro Palestina

di Assunta De Francesca

Tra i tendoni allestiti lungo il ponte Pietro Bucci dell’Università della Calabria, un bambino si solleva sulle punte, attento a non perdersi nemmeno un istante di ciò che accade nel padiglione dedicato alla Geologia. Poco più in là, una bambina si china sul microscopio per osservare un frammento di Posidonia Oceanica, pianta marina dai lunghi fili verdi che cresce nei fondali del Mediterraneo. Per un istante, il suo sguardo è immerso in un piccolo universo di forme e colori che i biologi svelano con pazienza. In mezzo a così tanto fermento il 26 settembre 2025 ha preso vita la dodicesima edizione di SuperScienceMe- Notte europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici 2025.

L’evento di divulgazione scientifica, promosso e finanziato dalla Commissione Europea, ha l’obiettivo di trasformare la scienza in un’esperienza accessibile, curiosa e condivisa, capace di parlare non solo agli addetti ai lavori, ma a tutti i cittadini. In Calabria l’iniziativa è stata organizzata con l’Università della Calabria come capofila, insieme all’Università Magna Graecia, all’Università Mediterranea, all’Università della Basilicata, al CNR e alla Regione Calabria.

Il campus di Arcavacata si è trasformato in una grande fiera del sapere sin dalle prime ore del mattino, con oltre duecento eventi distribuiti tra l’ateneo e la città di Cosenza. Difficile elencarli tutti. Grande interesse ha suscitato lo stand allestito dal dipartimento di Chimica e Tecnologie chimiche, dove i visitatori hanno potuto partecipare a curiosi esperimenti: la creazione del nylon o la dimostrazione della bioluminescenza, applicata in contesti investigativi, hanno generato domande ed espressioni di stupore.

Non meno stimolante è stata l’area dedicata all’intelligenza artificiale, ormai onnipresente, «ma ancora non del tutto computabile» come hanno spiegato i ricercatori. Un’opportunità, quindi, recante ancora a sé limiti, con implicazioni etiche e pratiche. Spazio poi ad incubatori di imprese culturali e turistiche, a progetti di finanza sostenibile, ad iniziative per la transizione verde e a tanto altro ancora. Al culmine dell’itinerario, in Piazza Vermicelli, un palco ha ospitato eventi di approfondimento e, in serata, un concerto gratuito con artisti quali FRANCO 126, Speedy, ed il dj Fabio Nirta.

Appeso al proscenio, lo striscione protagonista del recente sciopero urbano avvenuto in solidarietà a Gaza con il messaggio “Blocchiamo il genocidio”: un richiamo ad una partecipazione che non si limiti al sapere, ma che si estenda alla difesa dei diritti e della dignità umana.

Nel corso del pomeriggio la manifestazione si è spostata a Cosenza, tra Corso Mazzini ed il centro storico della città, con visite guidate alla scoperta del patrimonio culturale e urbano, mostre ed attività curate dai ricercatori. Dietro l’entusiasmo della folla si nasconde però un dato più amaro: fare ricerca in Calabria rimane una sfida complessa. Il Regional Innovation Scoreboard 2025 evidenzia una regione ancora indietro, con pochi laureati e una digitalizzazione fragile, nonostante oltre 15 miliardi di fondi pubblici mobilitati sul territorio.

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Un triste scenario per un settore che dovrebbe rappresentare il motore di un futuro sostenibile e competitivo. Ciononostante, nelle voci raccolte tra i padiglioni, è emerso un atteggiamento comune: la fatica e la tentazione di mollare non prevalgono sulla passione e sull’ostinazione. «La ricerca non è solo un mestiere – dice un dottorando del dipartimento di Matematica – è una missione». Poi continua: « Se non ci credessi, mi priverei della mia passione, dei legami, di emozioni e di soddisfazioni dal valore inestimabile». Forse è proprio in queste parole che risiede la forza di un giovane.