Planetario di Cosenza, Costanzo: «Entro l’estate getteremo le basi per farlo ripartire»
Ci voleva un furto per riaccendere i riflettori sul Planetario di Cosenza, opera che portava in dote la promessa di un futuro radioso per una zona già baciata dal tocco valenciano del ponte di Calatrava, e che invece è rimasta sospesa in un tempo e in uno spazio indefiniti (qualcuno ancora ride sulla battuta: ecco il ponte che collega il niente col nulla).
Eppure c’è chi dice che non è così, mano sul cuore. È Antonello Costanzo, che da due mesi ha in mano la delega al Patrimonio, una brutta gatta da pelare. «L’amministrazione del Planetario non s’è mai dimenticata della struttura – giura – e il furto non c’entra con l’impegno di riportarlo in vita. Già in commissione lavori avevo parlato dei furti e del vandalismo, ben prima che la notizia fosse diffusa dalla minoranza. Non abbiamo nulla da nascondere». Comunque, mai come ora l’argomento è trend topic, cioè se ne parla (a volte con qualche veleno di troppo). Se dalle parole si arriverà ai fatti è tutto da vedere.
«Abbiamo un cronoprogramma di interventi – spiega -. In primis la conta dei danni, poi la pulizia degli esterni e degli interni. Sarà avviato anche un servizio di vigilanza in attesa dell’attivazione delle telecamere».
Il giallo delle telecamere
La videosorveglianza è un piccolo giallo. Sul perché nessuno abbia pensato di attivarla prima che accadesse l’inevitabile, non otteniamo risposte. Il luogo è decentrato, la struttura grande e sguarnita di sistemi d’allarme (a quanto pare), gli interni ampi e ricchi di attrezzature elettroniche, una tentazione troppo forte per alcuni. Insomma, non era questione di “se” ma di “quando”.
A quanto si è appreso nelle prime ore, i ladri avrebbero bivaccato all’interno lasciando cartoni di pizza e bottiglie vuote, sottraendo cavi e rame. Ma la grande paura che serpeggia tra i corridoi comunali, è che sia stata danneggiata la famosa lente Zeiss del proiettore, vera (unica e costosissima) attrazione del Planetario.
Chiediamo lumi a tal proposito. «Ancora non abbiamo contezza dei danni, meglio non cedere a speculazioni o voci sparse – si mantiene prudente Costanzo – parleremo dei dettagli quando saremo certi, e accadrà presto. Gli uffici sono già al lavoro».
«Se c’è stata inadempienza adiremo le vie legali»
Quanto all’aspetto della vetustà degli esterni, il delegato al Patrimonio spiega che sono in corso una verifiche ad hoc. «Non è possibile che dopo soli cinque anni dall’inaugurazione la vernice sia venuta via. Stiamo analizzando le carte, per capire se siano stati rispettati i capitolati. In caso contrario, la ditta verrà richiamata e dovrà provvedere a proprie spese. Dovesse rifiutarsi, adiremo le vie legali».
Costanzo, si rifà alle parole del sindaco Franz Caruso che ieri, proprio durante la conferenza stampa convocata dall’opposizione nel piazzale del Planetario, ha voluto supervisionare i lavori di ripulitura. «Sono tanti i disastri e le macerie che ci ha lasciato la precedente amministrazione, ma cercheremo di fare il possibile per risolvere i sospesi. Ha ragione il sindaco che, tanto per cominciare, la struttura è stata inaugurata anche se incompleta, manca persino recinzione».
Ma una cancellata non avrebbe certo potuto fermare vandali o ladri, e questo lo sanno bene tutti. Adesso, però, tocca trovare soluzioni, sempre che nella lista dei danni non rientri anche l’apparato tecnologico che riguarda il proiettore, perché un’ipotesi del genere potrebbe spegnere ogni prospettiva di rilancio per sempre. Andando al concreto, chiediamo cosa si farà e, soprattutto, quando.
«Posso dire che entro l’estate avremo il quadro completo, il sindaco vuole che si proceda in modo spedito. Per questo ha convocato un tavolo tecnico con i dirigenti e ha preteso celerità e precisione nelle valutazioni». La macchina è partita, insomma, tanto che sono state avviate interlocuzioni anche con Gianluigi Fabiano, ultimo vincitore del bando di gestione, ritiratosi nel 2022 a causa dei costi stellari legati ai consumi energetici.
Il bando, pubblicato nel 2020, vide in corsa tre aziende: una si ritirò quasi subito, lasciando la palla in mano alle altre due: quella di Fabiano, forte dell’apporto del gruppo di Astrofili, l’altra un’agenzia di viaggi di Corigliano Rossano che si era già occupata di turismo scientifico. Il fitto annuale da pagare, ammontava a circa 70mila euro (6400 euro al mese), a cui andavano aggiunte tutte le migliorie e la gestione in toto. Si puntava, così a individuare il soggetto migliore capace di creare un turismo astronomico a Cosenza. E adesso?
Costanzo dice che è presto per parlare di affidamenti «dobbiamo prima garantire condizioni adeguate e poi procederemo a studiare le migliori soluzioni possibili». Rendere appetibile la struttura, magari attraverso partnership con privati, e riformulare il bando ampliando la platea di aspiranti gestori qualificati (ricordiamo che la struttura si presta a iniziative scientifiche non di altro genere, meglio sottolinearlo) potrebbe riportare il Planetario di Cosenza in corsa anche per l’aggiudicazione di fondi dedicati di carattere europeo e regionale. Al momento, però, siamo ancora alla conta dei danni.
Il proiettore Zeiss
I problemi che circondano, come un’aura scura una struttura costata 7 milioni e ottocentomila euro, sono molteplici e non solo legati alle bollette della luce (parliamo di circa 15mila euro al mese di spese) ma anche allo stato delle attrezzature che, anche prima dei vandali, nessuno sapeva se fossero ancora funzionanti. Il sistema di proiezione, al momento dell’inaugurazione del 6 aprile del 2019, era indicato come tra i più avanzati d’Italia, e conta (o contava, dipende se è sopravvissuto) un proiettore ottico Starmaster ZMP della ZEISS, integrato con altri 6 proiettori digitali autonomi, capace di proiettare sulla cupola almeno 4000 stelle sopra uno schermo a cupola di 15 metri da osservare da una delle 114 postazioni dinamiche.
Il Planetario di Reggio Calabria intanto compie 20 anni
Questo è il passato, di quello che accadrà in futuro poco ancora si sa. Mentre il Planetario di Reggio Calabria – che collabora con l’Agenzia Spaziale italiana (che ne ha la direzione scientifica), e ha siglato protocolli di intesa con il Miur e l’Unical – taglia il traguardo del ventennale, noi a Cosenza le stelle le vediamo così da vicino, da capire che sono cadute da un pezzo.