Planetario di Cosenza, Petrusewicz: «Mobilitarsi tutti per salvarlo» | VIDEO
Il planetario di Cosenza torna al centro del dibattito politico. Dopo il nostro reportage dei giorni scorsi è intervenuto il senatore di Forza Italia, Mario Occhiuto, il sindaco che inaugurò il planetario. L’ex primo cittadino della città bruzia ha parlato di «Duro colpo alla memoria di Piperno». Sull’argomento è intervenuta la compagna del fisico, Marta Petrusewicz, che ai nostri microfoni ha chiesto a istituzioni e cittadini di compattarsi. «La città di Cosenza, la Regione Calabria, l’Unical e i cittadini devono unirsi per rivendicare il planetario». Queste le parole della docente universitaria, che poi aggiunge. «Bisogna salvare la struttura, troppo grandi gli sforzi fatti per lasciarlo morire».
Planetario di Cosenza, Petrusewicz chiede un’azione collettiva
Secondo Petrusewicz, il Planetario di Cosenza ha visto «troppi sforzi congiunti per lasciarlo morire. Per realizzarlo – spiega la compagna di Franco Piperno – è stato un progetto che ha coinvolto sforzi enormi. Adesso serve un’altra azione collettiva per non farlo morire, visto che si parla di uno dei planetari più moderni e avanzati d’Europa». Già, perché oltre al valore scientifico, il planetario di Cosenza ha un significato simbolico profondo per la comunità. «Il contatto con le stelle, il significato civico e culturale che rappresenta per la città è unico», spiega Petrusewicz. «La sua perdita sarebbe un danno irreparabile non solo per il patrimonio locale, ma anche per l’identità di una città che merita di valorizzare le sue eccellenze».
Il G.B. Amico come esempio a New York
A dimostrazione del suo prestigio, il Planetario di Cosenza era stato citato persino durante l’inaugurazione del nuovo planetario al Museum of Natural History di New York. «Si tratta di un riconoscimento che, però, mplifica il rammarico per il suo abbandono. È uno spreco inaccettabile, un colpo al cuore collettivo della città – conclude Petrusewicz – e Cosenza non può permettersi di lasciare andare qualcosa di così prezioso»