Prendocasa Cosenza, Rifondazione difende l’occupazione di Via Savoia: «Atto sociale, non reato»
Il Prc attacca la Lega: «Nessuna soluzione sull’emergenza abitativa. Difendere l’occupazione è un dovere democratico»
L’occupazione di Via Savoia «deve essere difesa senza indugi»: è questo, secondo Gianmaria Milicchio, segretario provinciale del Partito della Rifondazione Comunista, «un dovere sociale e politico per chiunque si dica democratico e impegnato in politica».
Milicchio contesta duramente la polemica sollevata dalla Lega, definendola «una narrazione che distorce completamente la realtà». «L’edificio di Via Savoia – ricorda – è stato per anni abbandonato all’incuria, senza alcuna progettualità. L’intervento del collettivo Prendocasa ha ridato vita a uno stabile fatiscente e, soprattutto, ha restituito un’abitazione dignitosa alle persone che oggi vivono lì».
Una posizione condivisa anche dai co-segretari del circolo “Gullo-Mazzotta”, Rita Dodaro e Domenico Passarelli, secondo cui «l’occupazione rappresenta una risposta sociale e politica a un’emergenza abitativa che le istituzioni, finora, non hanno saputo affrontare in modo significativo».
I tre esponenti del Prc sottolineano come «da un partito di governo ci si aspetterebbero soluzioni concrete, non la criminalizzazione del disagio». Dodaro ribadisce che «trasformare la difficoltà delle persone in battaglia ideologica significa distogliere lo sguardo dai veri problemi». Passarelli aggiunge: «Le nostre città sono piene di immobili pubblici e privati abbandonati, mentre le fasce più deboli vengono travolte dalla crisi abitativa e dalle rendite immobiliari fuori controllo».
La nota richiama anche il fondamento costituzionale del diritto alla casa: «Difendere chi lotta per avere un tetto non è solo un principio morale», ammonisce Milicchio, «ma un preciso dovere della Repubblica, che deve rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano la libertà e la dignità delle persone».
I tre dirigenti di Rifondazione criticano l’approccio securitario evocato dalla Lega: «Criminalizzare chi occupa non significa fare ordine, ma ignorare le responsabilità istituzionali», affermano. «Finché si continuerà a trattare la droga, la povertà o la casa come questioni moralistiche o penali – sostiene Dodaro – si lascerà campo libero a chi specula sul disagio». Passarelli rincara: «Le mafie prosperano esattamente in questo vuoto politico e sociale».
Per questo, concludono i rappresentanti del Prc, «sosterremo sempre chi trasforma l’abbandono in possibilità e chi chiede soluzioni reali, non proclami». E lanciano un ultimo affondo: «La Lega inizi a occuparsi dei problemi veri di questa terra, a partire dalla criminalità organizzata, che rappresenta la vera emergenza sicurezza della Calabria».