Rende, addio a Giuseppe “Jorgan” Magdalone, volto simbolo dei fotoromanzi
Con la scomparsa di Giuseppe Magdalone, se ne va uno degli ultimi grandi volti dell’epoca d’oro dei fotoromanzi italiani. Un attore che ha incarnato sogni, passioni e sentimenti attraverso centinaia di scatti pubblicati sulle pagine della storica rivista Lancio, facendo battere il cuore a migliaia di lettrici (e lettori) per oltre venticinque anni.
Nato a Rende, il 4 gennaio 1948, Magdalone respirava arte e creatività fin da ragazzo. Erede della passione per i motori trasmessa dal padre, cresce immerso nella vivace scena culturale cosentina della “dolce vita” calabrese. Suonava il pianoforte, dipingeva, componeva musica. Ma il richiamo del palcoscenico era troppo forte: il cinema e soprattutto la fotografia diventarono presto la sua nuova casa.

Il suo debutto nei fotoromanzi avvenne nel 1976 con “Poi improvviso un bacio”. Da quel momento, Giuseppe – nome d’arte Jorgan – diventò uno dei protagonisti più prolifici e apprezzati dell’universo Lancio, interpretando 691 storie fino al 2001. Con il suo sguardo profondo, l’eleganza misurata e il carisma naturale, fu partner perfetto per molte delle icone femminili dell’epoca, contribuendo a definire l’estetica e il tono romantico di un genere che ha fatto la storia dell’editoria popolare italiana.

Ma Magdalone fu anche molto di più: attore di cinema, recitò in pellicole come “L’ingorgo – Una storia impossibile” di Luigi Comencini accanto a Ugo Tognazzi, e in “L’appuntamento” con Barbara Bouchet. Scelse però di non inseguire la celebrità televisiva o cinematografica a tutti i costi. Preferì restare fedele a un’idea di recitazione più intima, fatta di primi piani e di storie raccontate in silenzio, tra le pagine patinate dei fotoromanzi.
Oggi lo ricordiamo così, con una punta di nostalgia, come il volto gentile che ha saputo trasformare una posa in una carezza, un’inquadratura in un sogno d’amore. Nella Coppa dei Sogni, Giuseppe ha lasciato un segno indelebile.