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22/09/2025 ore 09.30
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Rende, i locali dell’ex Crai destinati a spazi di co-working a supporto delle start-up

Atto di indirizzo della giunta Principe a vantaggio di imprese, associazioni ed enti che operano sul territorio e che devono porsi in costante dialogo con l’Unical e con le aziende site nell’Area Industriale

di Antonio Clausi

Atto di indirizzo della giunta di Sandro Principe. A Rende i locali dell’ex Crai saranno destinati ad attività di co-working a vantaggio di imprese, associazioni ed enti che operano sul territorio comunale. Palazzo di città ha infatti pubblicato nei giorni scorsi la delibera che dà al dirigente di settore il mandato di ricorrere a procedure di evidenza pubblica, al fine di individuare soggetti idonei che intendono raggrupparsi per l’assegnazione degli spazi.

Il Comune di Rende ha in comodato d’uso gratuito dal 6 ottobre 2023 la disponibilità dell’immobile consistente nel Piano Terra e nella Sala Conferenze della struttura di via Danimarca (Località Macchialonga). Il tutto per una superficie complessiva di circa 1280 mq, comprensivi di corte interna e vano scala. Durante la campagna elettorale più volte era stata palesata l’intenzione del sindaco di costituire un Innovation Hub che si ponga a vantaggio del territorio e delle imprese operanti su di esso, per dar vita a un parco di imprese economicamente competitive e a un polo di formazione tecnica a sostegno delle start-up e delle imprese spin-off dell’Unical destinate a fornire servizi qualificati e innovativi in diversi settori quali trasporti, logistica, innovazione sociale, ambiente e valorizzazione delle risorse umane.

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Azioni mirate al supporto delle start-up

Secondo le intenzioni dell’amministrazione, tale processo di sviluppo deve realizzarsi attraverso azioni mirate al supporto delle Start Up, degli Spin Off di matrice universitaria e delle piccole e medie imprese, che devono porsi in costante dialogo con l’Unical e con le aziende site nell’Area Industriale di Rende, al fine di contribuire a una maggiore spinta propulsiva e a un maggiore sviluppo dei due principali centri di eccellenza presenti sul territorio comunale.

Gli spazi all’interno della struttura ex CRAI, oltre ad essere stati destinatari di un finanziamento dell’ultima Agenda Urbana per la ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’immobile, sono stati funzionali anche per l’assegnazione di sedi operative alle imprese beneficiarie delle operazioni relative ai contributi finanziari (erogati a seguito della partecipazione agli Avvisi Pubblici a valere sui Fondi POR Calabria FESR-FSE del Programma Agenda Urbana nell’ambito della Strategia di Sviluppo Urbano Sostenibile 2014-2020 per il Polo Urbano Cosenza-Rende.

Il Crai e la città di Rende, una storia del secolo scorso

Nel 1979 veniva istituito il CRAI (Consorzio per la Ricerca e le Applicazioni Informatiche), grazie ai fondi della Cassa per il Mezzogiorno e ai 7 ettari di terreno messi a disposizione dal Comune di Rende per costruirvi la sede. I soci fondatori erano l’Università della Calabria, Olivetti Ricerca di Pozzuoli, Finsiel e proprio il Comune di Rende. Il CRAI di Rende fu di fatto il primo spin-off universitario in Italia. Con circa 100 ricercatori, divenne in breve tempo un punto di riferimento nazionale nell’ambito informatico.

Negli anni ’90 iniziò la parabola discendente del consorzio, ma non quella dei suoi protagonisti. Molti ricercatori del CRAI diventarono infatti professori universitari, dando vita all’informatica accademica calabrese. Altri fondarono imprese che, nel tempo, hanno costituito quello che oggi è noto come il distretto ICT di Cosenza. Oggi Sandro Principe e la sua giunta vogliono dare nuova linfa a quello spazio che ha rappresentato un luogo iconico e di sviluppo per l’intero territorio.