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03/10/2025 ore 11.21
Societa

Rende, quattro ragazzi con disabilità visiva sperimentano la vita in autonomia

”Inside Out 2” ha dato loro la possibilità di imparare a gestire una casa ed essere protagonisti della propria quotidianità

di Emilia Canonaco

Rendere libere e autonome persone con disabilità visiva attraverso la convivenza e la gestione quotidiana della vita domestica. È questo l’obiettivo di “Inside Out 2”, il prosieguo di un progetto innovativo di co-housing che si prepara a ripartire dopo gli eccellenti risultati della prima esperienza.

Grazie al progetto “Inside Out”, finanziato dalla Regione Calabria, quattro persone con disabilità visiva hanno svolto da sole le consuete attività quotidiane e hanno vissuto insieme in completa autonomia. I partecipanti sono stati coinvolti in attività pratiche di gestione domestica e cura della propria persona.

Hanno imparato a lavarsi, vestirsi e a cucinare da soli, senza dover dipendere da qualcun altro. Uno degli obiettivi del progetto, infatti, è la sostituzione dell’approccio meramente assistivo con quello autonomizzante ed emancipatore. Questa differenza sostanziale ha permesso alle persone coinvolte di capire e dimostrare che i limiti sono soltanto quelli imposti dalla società.

«Volere è potere», dice Branko Andrejic, uno dei partecipanti che ha vissuto in prima persona l’esperienza proposta dal progetto. Tutti hanno il diritto di cogliere appieno la vita e tutti devono avere la stessa possibilità di poterlo fare. Alla luce di questi risultati, il nuovo programma di “Inside Out 2”, finanziato sempre dalla Regione Calabria con i Fondi ADP 2022–2024, ai sensi degli artt. 72 e 73 del D.Lgs. 117/2017, offrirà un percorso ancora più mirato e flessibile, con l’integrazione di nuove tecnologie e metodologie.

Dieci mesi di attività, articolati in due cicli di cohousing da cinque mesi ciascuno, vedranno quattro persone con disabilità visiva e due giovani normodotati condividere uno spazio domestico a Quattromiglia di Rende, trasformandolo in un ambiente confortevole e stimolante, capace di rafforzare l’autostima. Per fare fede all’idea che dà il nome al progetto, infatti, è proprio lo spazio interno (inside) a favorire, con i suoi stimoli, un’emancipazione esterna (out).

Frutto della collaborazione tra l’associazione S.A.M. – Sicurezza Autonomia Mobilità OdV, che dal 2006 si occupa di progettazione sociale, progettazione accessibile e supporto per l’accessibilità, l’I.Ri.Fo.R. – Istituto per la Ricerca, la Formazione e la Riabilitazione, l’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti della sezione provinciale di Cosenza e Paradisea APS, il progetto si presenta come un’iniziativa unica in Italia.

Un’esperienza significativa in grado di offrire un notevole miglioramento della qualità della vita anche alle famiglie, spesso sole nella cura, nei costi e nella gestione delle attività quotidiane. «Se io dovessi descrivere Inside Out con una parola, sarebbe libertà, perché mi sento più libero e più autonomo», afferma Marco Quintiero, un ragazzo con disabilità visiva che ha partecipato personalmente all’esperienza di co-housing che si è da poco conclusa.

Libertà e autonomia sono dunque le due parole chiave, i due pilastri su cui si costruisce un progetto che mira a far riscoprire sé stessi e le proprie potenzialità. “Inside Out 2” non rappresenta soltanto un’occasione di crescita per i partecipanti, ma un modello innovativo capace di arricchire l’intera società, replicabile e scalabile in altri territori.

L’auspicio è che l’iniziativa possa essere riproposta ed estesa territorialmente, al fine di dimostrare che l’impegno sociale e il forte senso di comunità possono davvero contribuire allo sviluppo di una società meno soggetta a limiti, pregiudizi e barriere.