Sezioni
12/11/2025 ore 17.00
Societa

Nasce la Rete degli Anfiteatri della Provincia di Cosenza

L’iniziativa, promossa dal sindaco di Castiglione Cosentino Salvatore Magarò, punta a valorizzare i teatri all’aperto del territorio con una strategia condivisa

di Redazione
Salvatore Magarò, sindaco di Castiglione Cosentino

Una rete per unire i luoghi simbolo dello spettacolo dal vivo nella provincia di Cosenza. È la proposta lanciata dal sindaco di Castiglione Cosentino, Salvatore Magarò, che ha scritto ai primi cittadini del territorio invitandoli a costituire la “Rete degli Anfiteatri della Provincia di Cosenza”, un progetto di cooperazione culturale e territoriale.

L’iniziativa mira a creare un sistema coordinato per la valorizzazione e gestione condivisa dei numerosi anfiteatri presenti nei comuni cosentini, molti dei quali oggi poco utilizzati o in stato di abbandono.

Un patrimonio da riscoprire

Dall’anfiteatro di Acri a quello dei Ruderi di Cirella, dal “Costantino Belluscio” di Altomonte al “Maria De Rosis” di Corigliano-Rossano, fino alle arene di San Fili, Spezzano Sila, Oriolo, Luzzi e Villapiana Scalo: un patrimonio artistico e sociale unico che racconta la storia e l’identità di decine di comunità locali.

«Questi spazi - scrive Magarò nella lettera ai sindaci - rappresentano un patrimonio culturale e sociale straordinario, capaci di favorire la partecipazione dei cittadini, promuovere il turismo culturale e sostenere lo sviluppo artistico locale».

Tra i punti chiave della proposta: recupero e manutenzione degli spazi in disuso; programmazione coordinata di stagioni teatrali e musicali; strategie comuni di comunicazione e marketing culturale; dialogo costante con la Regione Calabria per accedere a fondi e bandi specifici; collaborazioni con scuole, associazioni e artisti locali per favorire la partecipazione diffusa.

L’incontro a Rende

Il primo incontro operativo è fissato per giovedì 20 novembre 2025, alle ore 17:00, presso la Sala Londra del Museo del Presente di Rende. Sarà l’occasione per confrontarsi sulle modalità di adesione alla rete, sulla pianificazione degli interventi e sulla ricerca di risorse condivise.

«Sono certo - conclude Magarò - che, con il contributo di ciascun Comune, potremo trasformare questa rete in un modello virtuoso di cooperazione culturale, capace di valorizzare il nostro patrimonio e di attrarre nuove opportunità di sviluppo per i cittadini e per il territorio».